N°132 Novembre

39 Food&Beverage | novembre 2020 Lucio Giordano e lo chef Luigi Salomone a giugno hanno iniziato un’avventura a Nola, appena fuori Napoli. L’investimento è continuo, Giordano ha creato un ristorante d’eccellenza come non ce ne sono in città, che sta dando le prime soddisfazioni. La cucina di Salomone trasmette emozione: è memoria gastronomica reinterpretata in chiave moderna con influenze internazionali, valorizzata da ingredienti eccellenti a km 0 dato a un architetto noto, Giuliano Andrea dell’Uva, tra i cento più importanti del mondo. “Ciò che mi ha colpito è stata la sua umiltà e l’umanità che ha dimostrato, perché per me questa è la cifra per scegliere le persone con cui collaborare”. L’architetto ha avuto carta bianca, ma il confronto con la proprietà è stato continuo. Il progetto nasce nel 2018, ma la gestazione è lunga, tra difficoltà, ostacoli e sacrifici: Giordano non voleva tornare indietro, anche perché questa sfida porta nel nome una dedica particolare, legata ai suoi tre figlioletti, Ferdinando (Re, in riferimento a Ferdinando I di Borbone, Re delle Due Sicilie), Agostino (Santi, riferito alla tela di Sant’Agostino con l’aureola), Leone (con due piccole statue di marmo). All’ingresso del locale, infatti, una parete è vivacizzata da questi tre simboli: una stampa di Ferdinando di Borbone, un’antica tela che ritrae il santo e due piccole sculture di leoni. Infine, Re Santi e Leoniè stato aperto a fine giugno: “Il rodaggio continua tuttora. Non è un ristorante di facile approccio e i costi di gestione sono alti, ma fortunatamente le altre mie attività sono il motore del Gruppo. Questo ristorante ha tutto il tempo per mettersi a punto e arrivare a regime e finora siamo soddisfatti, perché il locale incuriosisce e piace, i clienti arrivano e la cucina dello chef incontra i gusti di chi decide di sedersi alla nostra tavola”. Il locale è molto bello, nitido, essenziale, luminoso ed

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