N°132 Novembre

45 Food&Beverage | novembre 2020 di questa forma d’arte- I tre vitigni corrispondono a famiglie di strumenti e i diversi appezzamenti della Champagne hanno una tonalità diversa per i musicisti. Il clima svolge il ruolo dello spartito. Ogni anno la Chef de Caves ascolta i musicisti che suoneranno delle note che riflettono le sfumature e le caratteristiche distintive dei vini. Magari ne elimina alcuni. A volte ne mette da parte altri che non servono per quell’anno, ma serviranno dopo. Questa audizione viene fatta alla cieca per due volte e se c’è un talento viene individuato, come un direttore d’orchestra ascolta i musicisti e ogni tanto capita che individui un solista: questo è accaduto con la vendemmia 2006. Krug Clos du Mesnil 2006 ha ispirato il musicista Ozark Henry che ha creato una musica che amplifica il piacere della degustazione”. Il secondo Champagne in degustazione è Krug 2006: presentato l’anno scorso, racconta la storia di un’annata alla quale concorrono molti protagonisti ed esprime tutta la grandezza del Pinot nero di quell’anno, molto potente; la vibrazione del Meunier è sostenuta dalla colonna vertebrale degli Chardonnay a cui manca la caratteristica un po’ burrosa delle annate calde per dare spazio a una sfumatura agrumata molto apprezzata.“Krug 2006 racconta una storia di generosità, fascino, rotondità ed eleganza, ed è stato soprannominato dalla Maison ‘abbondanza capricciosa’ -ricorda Olivier Krug- L’annata 2006 ha dato vita a un Krug Clos du Mesnil 2006 è stato presentato da Olivier Krug a N’Ombra de Vin, a Milano, in un evento che ha visto in degustazione anche Krug 2006, che esprime tutta la grandezza e la potenza del Pinot noir dell’annata, e Krug Grande Cuvée 162ème Edition, magnificamente ricca e generosa. Sotto, Olivier Krug con Francesca Terragni, Direttore marketing e comunicazione di Moët Hennessy Italia, e Carola Braggio, Brand manager Krug

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==