N°132 Novembre

52 Food&Beverage | novembre 2020 Giovani produttori crescono nel segno dell’innovazione TENDENZE Forse perché di lavoro in città non ce n’è molto, forse per una più diffusa anima ambientalista, ma i giovani tornano alle campagne. Lo certificano l’analisi di Coldiretti basata sui dati di Infocamere. Oltre 56 mila giovani sotto ai 35 anni oggi guidano imprese agricole. Un primato che vale anche a livello europeo con un aumento del 12% negli ultimi cinque anni e che vede ai primi posti le regioni del Sud: la Sicilia con 6.673 imprese agricole condotte da giovani, la Campania con 6.255 aziende attive e la Puglia con 5.306. Grazie anche a questo quella italiana si conferma l’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop, Igp, Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc e Docg. In questo ritorno alla natura il mondo del vino recita un ruolo importante. Gli ultimi dati relativi al 2019 dicono che, secondo una proiezione di Coldiretti su dati Agea, i produttori di vino sotto i 25 anni sono arrivati a quota 1.200 in un anno, con un aumento del 19% se si alza la soglia d’età a 35 anni. In totale gli under 35 con la responsabilità di un’azienda vitivinicola sarebbero quasi 7.300, il 13% delle 56 mila imprese agricole italiane condotte da giovani. Queste aziende avrebbero una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato della media del 75% e il 50% di occupati in più per azienda. Il vinopiace ai giovani sia nella veste di consumatori sia in quella di produttori. Una ventata di gioventù che si traduce anche in innovazione soprattutto dal punto di vista del linguaggio per proporre le etichette in modo nuovo. Dei problemi di questo segmento di protagonisti del mondo vinicolo si è discusso a Milano nell’ambito dellaWine Week in occasione della quale Agivi, l’Associazione dei giovani imprenditori vitivinicoli under 40 nata nel 1989 all’interno di Unione italiana vini, ha riunito in un convegno molti degli 80 associati. Sul tavolo diversi argomenti, tra cui quello del cambio generazionale, che costituisce una grande sfida per ogni azienda famigliare. Gli imprenditori ne sono ben consapevoli: “Quella del cambio generazionale è tra le sfide più importanti per il futuro del settore del vino made in Italy -dice la neo presidente Violante Gardini Cinelli Colombini- In una fase di profondo cambiamento come quella attuale, i giovani del vino italiano devono giocare una grande partita confrontandosi sempre di più con i competitor internazionali e con consumatori millennial sempre più connessi. Formazione, confronto e gioco di squadra sono le condizioni necessarie per continuare a far crescere il vino tricolore nel mondo. Per questo è importante creare occasioni di networking tra i nuovi protagonisti del settore”. La giovane presidente ha scelto il titolo Imparare dal cambiamento come focus della giornata di lavoro dedicata ai millennial del vino che hanno già assunto la guida delle aziende o che sono in procinto di farlo. In primo piano il cambiamento che di questi tempi diventa condizione permanente con il suo obbligo di formazione e costringe gli imprenditori a essere sempre presenti senza abbassare la guardia. Si è discusso quindi del coraggio di cambiare visioni consolidate attraverso nuovi contributi che, purmantenendo il legame con la propria storia, proiettano l’azienda verso opportunità ancora inesplorate. A partire dalla lettura del mercato, con uno sguardo che sa intercettare anche le nuove generazioni di consumatori che sempre più stanno dettando le tendenze di acquisto e di consumo. In occasione della Milano Wine Week si è svolto l’incontro degli imprenditori vinicoli under 35. Che hanno ideato prodotti orientati alla generazione Z proposti con un linguaggio nuovo Francesco Torlaschi Violante Gardini Cinelli Colombini, neo presidente dell’Associazione giovani imprenditori vinicoli italiani, nata nel 1989 all’interno di Unione italiana vini. In generale oggi la campagna sta diventando un luogo sempre più giovane: 56 mila under 35 sono alla guida di aziende agricole e nel mondo del vino i produttori sotto i 25 anni sono circa 1.200. Alzando la soglia fino a 35 anni l’aumento è stato del 19% in un anno

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