64 Food&Beverage | novembre 2020 Rotari, la cantina del Gruppo Mezzacorona, nei pressi di Trento, dedicata agli spumanti metodo Classico. I Trentodoc sono ben presenti nella ristorazione e nelle enoteche, anche perché sono gli spumanti più richiesti, sia da chi cerca la comfort zone di nomi conosciuti, sia da chi, invece, è in cerca di novità. E le carte dei vini si adeguano con proposte nuove anche per brevi periodi rosate hanno una loro clientela, ma piccola, pari a circa il 10% del totale. Da noi sta crescendo molto il consumo delle bollicine siciliane, molto presenti in enoteca, mentre nel panorama italiano il Franciacorta la fa da padrone, lo Champagne è sempre richiesto da chi cerca quel ‘certo modo francese’ di bere e comincia la richiesta di Trentodoc, Alta Langa e Oltrepò Pavese. I metodo Classico a base di Pinot nero e Chardonnay sono i più ricercati, mentre gli altri faticano, compresi quelli siciliani a base catarratto, nerello mascalese e frappato”. In Italia da tempo la spumantizzazione in bottiglia di vitigni indigeni o storici –comunque li si voglia chiamare- si è affiancata a quella dei metodo Classico a base di chardonnay e pinot nero storici, come Franciacorta, Trentodoc, Alta Langa e Oltrepò. Tuttavia, a registrare l’incremento maggiore in termini numero di etichette, sull’onda del successo della galassia Prosecco, è stata la produzione di spumanti metodo italiano interpretati con i vitigni SPECIALE MEZZACORONA Rotari, metodo Classico dall’equilibrio perfetto Punta di diamante del Gruppo Mezzacorona, la Cantina Rotari è una delle più significative strutture di produzione per lo spumante metodo Classico. Una tecnica produttiva che ben si addice alle uve allevate in un territorio particolarmente vocato grazie a una perfetta combinazione di terreni e varietà di microclimi. Qui nasce lo chardonnay, un vitigno a cui Rotari negli ultimi 20 anni ha dedicato grandi energie per fargli esprimere il massimo delle potenzialità ottenendo uve chardonnay dal perfetto equilibro tra il patrimonio aromatico, la struttura acidica e la gradazione zuccherina. Vinificazione ed elaborazione secondo i rigorosi canoni del metodo Classico hanno permesso di esaltare l’ampiezza aromatica dello chardonnay e la sua elegante potenza; inoltre, la sua purezza varietale permette una migliore evoluzione in bottiglia. Nascono così vini come Rotari Cuvée 28 Trentodoc e Rotari AlpeRegis Pas Dosé Trentodoc, entrambi 100% chardonnay. Per Rotari Cuvée 28 Trentodoc le uve vendemmiate a mano sono sottoposte alla pressatura soffice; seguono decantazione naturale a freddo e fermentazione a temperatura controllata con lieviti selezionati. Trascorsi sei mesi i vini base sono assemblati con successiva aggiunta del liquore di tiraggio e avvio della seconda fermentazione in bottiglia per 36 mesi. La Cuvée 28 ha colore giallo paglierino brillante, perlage fine e persistente e profumi di frutta gialla matura e frutta candita frammiste a note di nocciola e mandorla con un tocco dolce di vaniglia. Uno spumante che mostra un grande equilibrio fra struttura e acidità con una piacevole freschezza e un finale minerale. AlpeRegis Pas Dosé si distingue per maturità ed equilibrio. Le uve sono raccolte a mano nei vigneti collinari che circondano la Piana Rotaliana a uno stadio di maturazione avanzato: il risultato sono vini base con un’acidità più controllata, ma ancora fragranti in termini di freschezza aromatica. La fermentazione malolattica riduce ulteriormente l’acidità a vantaggio di morbidezza e pienezza gustativa. Per il lievito di tirage si privilegiano ceppi che apportano rotondità al gusto: l’affinamento sui lieviti è di 60 mesi. Questo spumante ha colore giallo paglierino brillante dai riflessi dorati, perlage fine e persistente e note di nocciola e frutta secca ben armonizzate con i sentori di pesca, albicocca e mela gialla. Il sapore è deciso, integro ed equilibrato, con una piacevole persistenza gusto olfattiva.
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