74 Food&Beverage | novembre 2020 Iluoghi all’apparenza normali a volte racchiudono storie straordinarie. E così accade che una villetta con giardino a Spinetoli (Ap) sia un ristorante (fin qui niente di strano), veramente speciale. Ai tavoli servono dei ragazzi speciali, d’estate fra il verde, d’inverno in sale e salette su due piani dai colori accesi, arredate con un buon gusto un po’ sgargiante e un po’ d’antan . Sono Costantino, Veronica, Daniele, Alessio e i loro colleghi, professionali, ma con un entusiasmo in più: quello che nasce dal fatto di essersi conquistati il posto di lavoro, la dignità di farlo, lo stipendio e la partecipazione agli utili con più difficoltà e fatica di molte altre persone. La Locanda Centimetro Zero , infatti, non è un ristorante come gli altri, qui lavorano ragazzi con disabilità psichiche di natura diversa, soprattutto autismo e sindrome di Down, che in un lavoro impegnativo com’è la gestione di un ristorante hanno trovato non solo un’attività terapeutica, ma un mestiere che regalasse una certa indipendenza. Tutto è nato nel 2014 da un’idea di Emidio Mandozzi, ex vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno, che durante il suo mandato vide in Belgio, a Bruxelles, esperienze analoghe. L’occasione per mettere in pratica l’idea è arrivata dalla Fondazione Carisap, Ente Morale della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, che nel 2016 ha avviato la Bottega del Terzo Settore per finanziare, aiutare l’avviamento, promuovere iniziative di cooperative e gruppi di volontariato volti al sociale e alla cultura. La Locanda Centimetro Zero è forse uno dei progetti che maggiormente hanno dato soddisfazione alla Bottega del Terzo Settore e, certamente, uno di quelli di grande successo: il ristorante, infatti, è sempre stracolmo. Anche perché obiettivamente si mangia bene la cucina ascolana, che di per sè è buona, con prodotti il più possibile provenienti dall’orto sul retro che i ragazzi coltivano. Ottima la loro versione del fritto misto all’ascolana, con l’oliva tenera picena ripiena, le creme, i saltimbocca, le melanzane, le zucchine. Sono gustosi i timballi di melanzane e delicati i flân di zucca. Da provare assolutamente i ravioli verdi al pistacchio e limone, con una sfoglia sottilissima e l’aroma leggero e fresco della zesta di limone in contrasto col gusto un po’ terroso del pistacchio croccante. Non manca, data la zona, l’agnello, a scottadito e negli arrosticini (siamo molto vicini al confine con l’Abruzzo). Anche lo chef che segue i ragazzi in cucina ha una storia particolare. Paolo Fusco, a causa del sisma del 2016, ha perduto il suo lavoro in un noto albergo della zona, dichiarato inagibile e ha trovato qui una nuova casa. “La regola da noi è sempre la stessa: colto e mangiato. Siamo infatti molto attenti alla salute e alla genuinità, senza dimenticare il gusto. Inoltre facciamo una cucina zero zucchero, zero sale e zero conservanti”. Sicuramente, lavorare qui non è come in qualsiasi altro posto: “È stato un incontro felice perché Paolo è bravissimo, non solo tra i fornelli, ma anche nel relazionarsi con i nostri ragazzi -racconta Emidio Mandozzi- un compito delicato, che non riesce sempre a tutti”. Un compito che è riuscito molto bene anche a Roberto Cipresso, l’enologo forse più sugli scudi in Italia con il suo lavoro a Montalcino. Insieme ai ragazzi ha vinificato l’uva che loro avevano curato e vendemmiato. Nel suo progetto di seguire enologicamente il 43mo Parallelo ha unito laLocanda Centimetro Zero al suo Winecircus. “Vorrei vederli pigiare l’uva con i piedi nudi, leggere l’emozione e lo stupore sui loro volti mentre seguono un protocollo antico, che si ripete da secoli”, ha sperato Cipresso. E così è stato. E da questo lavoro sono nati i vini Soqquadro Rosso e Soqquadro Bianco e un Rosé a cui sono state abbinate sette fiabe, per renderlo irripetibile. “Il nostro obiettivo -prosegue Mandozzi- è creare un ricambio di ragazzi. Ci auguriamo che i primi diventino autonomi, lasciando il posto a nuovi arrivi, a cui fare formazione”. E per molti di loro questo miracolo avviene. Due, infatti, un ragazzo e una ragazza, si sono innamorati e con il coinvolgimento delle famiglie e degli psicologi oggi si parla di matrimonio. Un passo verso una vita serena che purtroppo sovente viene negata a chi soffre di Elena Bianco SOLIDARIETÀ Quei bravi ragazzi del Centimetro Zero Il progetto della Bottega del Terzo Settore coinvolge giovani affetti da autismo e sindrome di Down che servono ai tavoli e coltivano le verdure dell’orto accanto al ristorante. Nei piatti, una cucina ascolana ben fatta Centimetro Zero nasce nel 2014. Al di là delle finalità sociali, è un progetto di successo anche dal punto di vista commerciale, visto che il locale è sempre pieno. I ragazzi sono stati coinvolti anche nella cura dell’orto e del vigneto, fino ad arrivare alla produzione di vino
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