77 Food&Beverage | novembre 2020 coli frutti e dai costi di gestione grandi. Una varietà che in pianura è stata già sostituita da specie più produttive ed economiche”. Un vicino produttore che continua a valorizzare la rossanese è Tommaso Figoli, proprietario del Frantoio Figoli. Il suo bell’oliveto è tra Rossano Scalo e Mirto Crosìa. Il nome di Rossano, però, era già noto in Calabria per un prezioso codice miniato, il Codex Purpureus Rossanensis ; un evangelario greco miniato di datazione incerta, ma anche per una gioia del palato: la liquirizia Amarelli. Fondata nel 1731, è l’ultima superstite delle 80 fabbriche di liquirizia che nell’800 popolavano la costa calabrese. Un frammento di storia che si può ripercorrere con una visita al Museo Amarelli tra mitici e saporiti Sassolini ripieni di liquirizia, poster e antichi macchinari (www.museodellaliquirizia.it) . L’itinerario lungo la Statale Jonica 106 conduce a un altro paese anonimo alla vista, ma ricco di sapore: Crucoli Torretta, la Città della Sardella, una specialità a base di alici e sardine neonate impastate in una crema rossa di peperoncino. Si può spalmare sui crostini, usarla per condire gli spaghetti, oppure sulle uova strapazzate e in tanti altri modi. Rossa come il peperoncino, dolce o piccante, con cui è impastato l’ingrediente principale: la sardina pilchardus dello Jonio. Il procedimento della versione “cremosa” è lungo: 7 mesi di pressatura del pesce, poi passato al setaccio, ridotto manualmente in poltiglia e sciolto in salamoia. Per finire viene speziato con tanto peperoncino rosso macinato e un po’ di finocchietto selvatico, in porzioni segrete. La versione piccante è da usare con parsimonia. Ancora pochi chilometri di strada e si arriva nel paese -Cirò- del vino calabrese più noto, il Cirò Classico. Il principale protagonista della Doc è Nicodemo Librandi, un produttore che si è prodigato in un ricerca sui vitigni antichi e autoctoni La liquirizia Amarelli è l’ultima superstite di quella che un tempo era una valida risorsa della zona. Nell’800, infatti, erano un’ottantina le fabbriche di questo tipo che popolavano la costa calabrese. E poi c’è la Sardella, a destra, una specialità della zona che alla sardina aggiunge il peperoncino dolce o piccante con un po’ di finocchietto. Cirò, invece, è la città del vino, il rosso più noto della Calabria. Il principale protagonista è l’azienda Librandi che si è prodigata nella ricerca di vitigni antichi e autoctoni calabresi. Sopra, i fratelli Vincenzo e Gianluca Ippolito che guidano la casa vinicola Ippolito 1845, produttrice di vini di qualità
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