N°133 Dicembre

73 Food&Beverage | dicembre 2020 increspato. È “riccio” e rugoso sulla superficie, perché la cristallizzazione avviene per sgocciolamento. La ricciatura esterna si forma infatti per sedimentazione e solidificazione di uno sciroppo d’acqua e zucchero, colato goccia a goccia con un processo lento in un contenitore di rame chiamato bassina, che gira con lo stesso moto oscillatorio di una betoniera, alimentata però dal motore di una vecchia Fiat Balilla con il cambio azionato a mano per variare la velocità a seconda dell’umido. Movimenti più veloci se c’è più umidità -o il contrario- per favorire la cristallizzazione dello sciroppo che sgocciola da un altro contenitore in rame appeso sulla bassina. L’ispessimento e la ricciatura durano 8-9 ore. E questo spiega anche l’unicità di questi confetti. Allo storico caseificio Di Nucci, sempre ad Agnone, si torna a parlare di formaggi e latte Capracotta è il secondo paese più alto dell’Appennino, a 1.421 metri. Accanto, la sala del ristorante L’Elfo, con l’immancabile camino acceso. I fratelli Luca e Loreto Beniamino, produttori di lenticchie e di antichi legumi di montagna dell’azienda Le Miccole. A sinistra, il caciocavallo “macchione” del Caseificio Pallotta. Agnone, invece, è il paese conosciuto per la produzione di campane e vanta il Museo Storico della Campana. Sotto, le campane al cioccolato gianduja con pasta di noci e mandorle della Pasticceria Labbate Mazziotta

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