N°133 Dicembre

88 Food&Beverage | dicembre 2020 Parigi. ONew York. Una volta varcato l’ingresso del Café Belle Epoque si ha la sensazione di aver viaggiato nel tempo e nello spazio, catapultati lontano dalla quotidiana provincia monzese. L’affollato centro di Seregno (MB), il rumoroso traffico brianzolo, il via vai indaffarato delle persone spariscono, cancellati da un fragrantemantello color crema, offuscati da un aromatico velo di caffè e cioccolato. Una volta dentro è così bello e ricercato al punto dal far sentire tutti eleganti e raffinati. È come aver incontrato oltre la soglia la fata madrina di Cenerentola. Potenza delle cose belle. LaBelle Epoqueè un viaggio nel tempo che unisce il fascino del primo Novecento alle intriganti atmosfere dell’America anni Cinquanta; un filo sottile di note musicali tiene insieme il tutto fin dal primo mattino, dal primo caffè. Cinque minuti in cui l’orologio si ferma e ci si aspetta di veder apparire un sorridente Bing Crosby al braccio di una bionda Marlene Dietrich o un Clark Gable sornione che cinge la vita di Rita Hayworth. Naturalmente l’ideale è che un tale incanto duri il più a lungo possibile, motivo per cui gli habitué del locale, per la colazione o l’aperitivo, preferiscono ritagliarsi un po’ di tempo in più, seduti nelle due sale interne, circondati dal verde delle piante e dalla luce soffusa, a ogni ora del giorno e della sera, che contribuisce a far perdere la nozione del tempo. Lampade e applique, tavolini d’angolo e pareti disseminate di stampe, dipinti e decorazioni, circondano i tavoli in modo che ognuno sembri avere uno spazio per sé. Decisamente molto prima dell’epoca Covid, il titolare Luca Bianchi ha pensato l’arredo perché ognuno potesse sentirsi come se il locale fosse tutto per lui. E, forse, quel che più colpisce è proprio, anche nelle ore affollate, la sensazione di aver chiuso fuori il rumore; complice l’affacciarsi delle sale su un cortile interno che rende l’illusione completa. Qualcuno, chi per il poco tempo a disposizione, chi per affacciarsi sul corso cittadino, come godendo di un privilegio, sceglie la sala d’entrata con la sua trionfale esibizione di dolci di pasticceria, dalle brioche alle torte alla biscotteria da tè, dalle delizie “cioccolatose” a cannoli, bigné, frolle. Qualcun altro si accomoda accanto al pianoforte e, complice la playlist di Luca, potrebbe giurare di trovarsi in un club di Chicago anni Quaranta. Tocco finale: nonostante l’innegabile abbondanza di oggetti e immagini nulla sembra in eccesso. O fuori posto. O non coerente. “Questo locale è il mio specchio -racconta Luca Bianchi, il signore dei cappuccini come lo chiamano qui- Fin da ragazzo ho amato circondarmi di cose belle e anche in vacanza, direi in ogni momento, laBelle Epoqueè nella mia testa e non esito ad acquistare quel che mi colpisce, sicuro del punto preciso in cui Manuela Caspani LOCALI Al Café Belle Epoque la differenza è nel dettaglio A Seregno, in un bar caffetteria che è lo specchio del proprietario Luca Bianchi, ci si immerge in un’atmosfera d’altri tempi. Fra cremosissimi cappuccini e stuzzicherie Il Café Belle Epoque offre non solo cappuccini, cioccolate e cocktail fatti a regola d’arte, ma cura moltissimo il servizio, con piccole attenzioni che cambiano la percezione del cliente. E all’entrata si è accolti da una trionfale esposizione di dolci di pasticceria. Il patron Luca Bianchi, figlio di panificatori storici di Seregno, si affida a uno staff esperto e tutto al femminile

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