36 Food&Beverage | settembre-ottobre 2021 ANALCOLICI No alla Sugar tax per le bevande La filiera delle bevande analcoliche contro la Sugar tax. La nuova tassa che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2022 è stata l’argomento del convegno “La filiera delle bevande analcoliche, rischi e opportunità”, organizzato al Cibus. All’evento sono stati presentati i dati della ricerca commissionata da Assobibe a Nomisma dal titolo “Il settore delle bevande analcoliche in Italia nell’era post Covid” ed è stata data voce alle preoccupazioni del settore in conseguenza dell’entrata in vigore della Sugar tax che comporterà un incremento della fiscalità del 28% penalizzando i consumi, con ripercussioni negative su ogni anello della filiera legate alle minori attività e al conseguente rischio di perdita di posti di lavoro. Lo studio, infatti, dimostra gli effetti devastanti, economici e sociali, dell’introduzione di un’imposta del valore di 10 euro per ettolitro in un momento già così incerto. Anziché facilitare crescita e occupazione, con l’introduzione della Sugar tax nel 2022 si avrà una contrazione del 16% del mercato a volume, -180 milioni di euro di fatturato rispetto al 2019 e -344 milioni di euro se si considera la perdita di giro d’affari nel 2023 rispetto al 2019. Inoltre, togliere liquidità alle imprese con una nuova gabella da versare a fine mese si traduce in maggiori difficoltà e minori investimenti. Un trend che affosserebbe la ripresa e il ritorno ai consumi pre-Covid previsti a fine biennio 2022-2023. Una tassa che si abbatte su un settore già fortemente penalizzato dalla pandemia e dalle chiusure del canale horeca con una contrazione nel 2020 del 10% del fatturato e il rischio di perdita di posti di lavoro per oltre 5 mila lavoratori. A risentire maggiormente degli impatti socio-economici della Sugar tax saranno le Pmi, piccole e medie imprese, che rappresentano il 64% delle aziende totali del settore. Inoltre, i fornitori potrebbero assistere a un calo di acquisti di materie prime food per 250 milioni di euro con ripercussioni anche a livello territoriale, in particolare in Sicilia e Calabria dove l’industria acquista la frutta. BUSINESSNEWS ACCORDI L’export di CaffèVergnano si affida a Coca-Cola Hbc Caffè Vergnano ha siglato un accordo con Coca-Cola Hbc per la distribuzione esclusiva dei prodotti di Caffè Vergnano nei territori di Coca-Cola Hbc al di fuori dell’Italia. L’accordo include, inoltre, la cessione da parte di Caffè Vergnano del 30% della sua compagine azionaria. L’accordo non impatterà sul mercato italiano né strategicamente, né a livello distributivo e la governance sarà mantenuta dalla famiglia Vergnano (nella foto). L’intesa rappresenta per Caffè Vergnano un’importante opportunità di crescita internazionale e di sviluppo del business export. Ambasciatore dell’espresso italiano nel mondo, il brand piemontese guarda al futuro forte di una tradizione che da oltre 135 anni è sinonimo di qualità, eccellenza e made in Italy. Obiettivo della partnership è quello di beneficiare del potenziale di espansione attraverso la rete e le capacità commerciali leader di Coca-Cola. SOSTENIBILITÀ Ruffino, 8 milioni di euro per l’ambiente in 4 anni Ruffino ha pubblicato il suo terzo bilancio di sostenibilità relativo all’anno fiscale 2021. Il documento rendiconta anche le attività svolte nell’ambito di Ruffino Cares, progetto nato nel 2018 per le iniziative legate alla Responsabilità sociale d’impresa, oggi strategia aziendale. Questo cambio di prospettiva ha portato Ruffino Cares ad abbracciare ambiti aziendali sempre più estesi e a diventare il segno e il linguaggio identitario per la comunicazione trasversale di tutte le pratiche virtuose. Afferma Sandro Sartor (nella foto), Amministratore delegato di Ruffino: “Una delle nostre priorità è la salvaguardia dall’ambiente, risorsa essenziale per la sopravvivenza e la continuità del nostro business. Ci impegniamo quindi, entro il 2025, a convertire la nostra produzione biologica al 100%, un percorso impegnativo ma in cui crediamo fortemente, che ci permetterà di ridurre la nostra impronta ambientale e di rispondere ai bisogni dei consumatori”. L’azienda investirà oltre 8milioni di euro nei prossimi quattro anni.
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