76 Food&Beverage | settembre-ottobre 2021 Per gli antichi Romani erano già terre di vacanza, di caccia e buon cibo. Le terre del mito di Ulisse, che approdato qui resistette alle golose seduzioni della maga Circe, il cui banchetto trasformò invece in maiali i suoi compagni di viaggio (Odissea, libro X, XI, XII). Senza il rischio di strane metamorfosi l’aneddoto promette bene per i buongustai odierni, cercatori di tesori enogastronomici e di luoghi da esplorare in armonia e libertà. In questo secondo anno di vacanze molto italiane -complice il Covid- le terre della Riviera di Ulisse regalano bandiere blu, scorci da cartolina e siti inaspettati: le dune di Sabaudia, il tempio “divino” di Giove Anxur in cima a Terracina, il borgo incantato di Sperlonga, fino agli splendori ex borbonici di Gaeta vecchia. Sono i tesori dell’Agropontino, terra di mare, di storie e sapori: dalle mozzarelle di bufala campana Dop ai vini Moscato di Terracina Doc, dalle salsicce di Monte San Biagio all’olio extravergine di cultivar itrana; megl io conosciuta come oliva di Gaeta, dal nome del porto da cui s'imbarcava la merce, che è pure il paese della tiella, una gustosa focaccia, ripiena di verdure e pesce, che un tempo era il pasto dei marinai lontani dalla terraferma. Siamo in provincia di Latina, area un tempo paludosa poi bonificata da coloni veneti, friulani e romagnoli come ricordano i vari toponimi settentrionali, anche luoghi di eroiche battaglie della Grande Guerra. Esempi? Borgo Grappa, Borgo Podgora, Borgo Isonzo, Borgo Bainsizza e altri tredici borghi sparsi in terre strappate alla palude e rese fertili. Scendendo da Roma la prima tappa è nell’agro di Sabaudia alla cantina Sant’Andrea, dove la famiglia Pandolfo produce vini con le due Doc Circeo e Moscato di Terracina (anche passito), a pochi minuti di strada dal Parco Nazionale del Circeo, un vasto bosco di lecci, ginepri, pini e macchia mediterranea (www.cantinasantandrea.it). Lasciati i calici si devia verso le colline interne di Sonnino, paese noto per la qualità dei suoi extravergini d’oliva della Dop Colline Pontine. Tra i migliori interpreti della cultivar itrana c’è Alfredo Cetrone, Agropontino, terra di mare di storie e sapori ITINERARI Da Sabaudia a Sperlonga e Gaeta. Passando dall’olio delle colline Pontine ai piatti degli chef Cotilli, Chinappi e Nardoni, a vini, formaggi e norcineria. La provincia di Latina regala bandiere blu e scorci inaspettati Massimiliano Rella Fra i tanti che in questo territorio offrono una ristorazione eccellente c’è lo chef Max Cotilli con la moglie sommelier Sonia Tomaselli che si occupa della sala. A destra, uno dei piatti del suo ristorante Satricvm, a Le Ferriere: il Carpaccio pontino con anguria disidrata con rucola, formaggio caprino, artemisia e fungo cardoncello. In alto, una veduta di Gaeta vecchia
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