31 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 Frida, la birra che incontra il Sauvignon di Vite Colte In alto, Bruno Cordero, direttore tecnico di Vite Colte, e Riccardo Miscioscia, mastro birraio che ha creato la birra Frida, dal profumo fruttato, armoniosa e gastronomica. Accanto, gli chef Federico e Gianni D’Amato, Aziz e Maurizio Camilli, e Christian Madura. Sotto, i Bottoni di calamaretti, cipolla caramellata, uovo e tartufo di Gianni D’Amato abbinati a Frida Barbara Amati PARTNERSHIP Si chiama Frida, ed è la Birra Iga nata dall’incontro tra il Birrificio La Piazza di Torino e la Cantina Vite Colte di Barolo che, per il suo debutto, hanno dato vita all’evento Uncover Frida. Evento in cui si è raccontata una bella storia di collaborazione tra due realtà impegnate nel sociale e nella sostenibilità grazie all’ abbinamento di questa nuova birra e dei vini di Vite Colte a ricette di chef di livello come Gianni D’Amato della Locanda Miranda di Lerici (Sp) e i torinesi Christian Mandura di Unforgettable (una stellaMichelin) eMaurizio Camilli del Ristorante Piazza dei Mestieri. Perché la Birra Frida prodotta dal Birrificio La Piazza è ottenuta dall’unione degli ingredienti classici della birra con il pregiato mosto di sauvignon blanc del Piemonte Sauvignon Tra Donne Sole prodotto dalla Cantina che ha come obiettivo quello di realizzare vini di pregio per la ristorazione coinvolgendo un gruppo ristretto di soci, custodi della memoria del territorio e delle tradizioni. “Come tutte le cantine cooperative -ha spiegato Bruno Cordero, enologo e direttore tecnico dell’azienda di Barolo- Vite Colte ha una sensibilità particolare verso la collettività e un forte rispetto della sostenibilità sociale. Oggi l’azienda coinvolge 180 viticoltori che hanno messo a disposizione i loromigliori vigneti per produrre vini d’eccellenza”. La Piazza dei Mestieri è, invece, un punto di aggregazione in cui si sperimenta un approccio positivo alla realtà, che spaziadall’apprendimento, al lavoro, fino alla cultura e alle arti. La cena a più mani ha visto ai fornelli gli chef Gianni e Federico D’Amato, Christian Mandura e Maurizio Camilli, i cui piatti sono stati proposti in abbinamento alle birre della Piazza e ai vini di Vite Colte. All’aperitivo il Parfait di foie gras, aceto e parmigiano di Christian Mandura, lo storico Cubo di bollito di Gianni D’Amato e la Battuta con uovo in crosta di pane di Maurizio Camilli, seguiti dall’antipasto di finocchi e arance con gamberi crudi e sconditi di Mandura: sono stati accompagnati all’Alta Langa Docg Metodo Classico Millesimato Cinquecento 2017, ricco e cremoso, dall’importante persistenza aromatica. Il Piemonte Sauvignon Doc Tra Donne Sole 2020 che, come i vini più noti e importanti della Cantine prende il nome dai romanzi di Cesare Pavese, setoso e fruttato, con una bella mineralità, ha accompagnato i Bottoni di calamaretti, cipolla caramellata, uovo e tartufo di Gianni D’Amato a cui è stata anche abbinata la Birra Iga Frida, creata dal mastro birraio Riccardo Miscioscia con il 13% di mosto e solo lieviti da vino per la rifermentazione in bottiglia che hanno donato una birra chiara, di media gradazione alcolica (7,5°) e dal profumo fruttato con sentori di litchi e ananas: una birra armoniosa e gastronomica. Il Baccalà di Camilli si è accompagnato alla Barbera d’Asti Superiore Docg La Luna e i Falò 2018, morbida e complessa, con note persistenti di frutti di bosco, vaniglia e caffè. Infine, con il dessert Tortella con namelaka di Camilli si è assaggiato il Moscato Passito La Bella Estate 2019, dolce e sapido dal sorso morbido. È una Iga prodotta dal Birrificio La Piazza di Torino con il mosto che dà vita al Sauvignon Tra Donne Sole. È stata abbinata a preparazioni di alta cucina
RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==