42 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 Barbara Amati La nuova Provenza Rosé di Château Galoupet COVERSTORY L’hanno dipinta i grandi pittori impressionisti come Van Gogh e Cézanne, pennellate colorate e luminose per raccontare una regione affascinante. Impossibile non avere ammirato almeno una volta nella vita lo spettacolo straordinario dei campi di lavanda in fiore, le spiagge bianche e il mare cristallino della Costa Azzurra, le pianure selvagge della Camargue, le sorprendenti grotte del Verdon. La Provenza, nel Sud della Francia, è tutto questo e anche di più: un territorio di macchia mediterranea, di boschi di pini, di uliveti, di colline animate da vigneti, un insieme variegato di profumi, sapori e colori che sanno incantare. Ed è un po’ tutto questo che racchiude Château Galoupet, una vasta tenuta situata sulla Costa Azzurra, nella Denominazione Côtes de Provence, tra il massiccio dei Maures, le paludi salmastre protette e il Mar Mediterraneo, con un affaccio suggestivo sulle isole di Porquerolles, Port Cros e Le Levant. La Provenza è terra di rosati storici, vini identitari del territorio, che si sta rinnovando ed evolvendo verso l’alta qualità. Un obiettivo che è anche di questa tenuta davvero unica, strettamente legata all’ecosistema che la circonda, composto da 77 ettari di bosco protetto e 69 ettari di vigneto di proprietà, un potenziale tanto più prezioso in quanto Château Galoupet è il primo Cru Classé de Provence (riconosciuto dal 1955) a entrare nel portafoglio di Moët Hennessy, amaggio 2019, dopo Château d’Esclans, a La Motte-en-Provence, nel cuore della Aoc, di cui nel 2019 la divisione Wine & Spirits del Gruppo Lvmh acquisì il 55% delle azioni. Non è certa la data di fondazione, ma Le Galoupet compare in una mappa della Francia commissionata da Luigi XIV e pubblicata a metà del 1700. Già all’epoca la tenuta comprendeva un uliveto, un frutteto e disponeva di pascoli e di un piccolo lago artificiale, attivo anche oggi, adibito alla raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione. Sul crinale si trovava un bosco fitto di lecci, pini cembri, querce da sughero, eucalipti, cisti, corbezzoli, rosmarino, lavanda e nepitella. La disposizione di Château Galoupet non è cambiata dal regno di Luigi XIV, ma gran parte dei boschi è stata devastata da recenti incendi che d’estate costituiscono una continua minaccia. Entrare nella tenuta protetta dalla strada da muretti di sasso e percorrere le sue carrate di terra battuta che salgono verso la cima della collina in un dolce saliscendi, è un’esperienza liberatoria e rilassante, avvolti nei profumi e nei colori della macchia mediterranea, costeggiando piccoli vigneti, alcuni con viti di oltre cinquant’anni, disseminati per quest’area protetta che sarà poi aperta anche al pubblico, a coloro che amano passeggiare in una natura selvaggia, non riordinata dalla mano dell’uomo, e dove possono riscoprire la biodiversità della Provenza. I vigneti, qui, sono preziosi, come tutto l’ambiente e l’ecosistema che va preservato e tutelato. Ed è questo l’obiettivo della proprietà e di Jessica Julmy, Managing Director della tenuta, che ha preso le redini di Château Galoupet nel 2019, a soli 34 anni. L’esperienza alla Maison Krug, la sua passione per il vino, il rispetto per la natura e l’amore per l’ecologia, l’hanno spinta a dare forma al suo sogno: creare espressioni enologiche uniche nel particolare terroir della Provenza, trasformare La tenuta di proprietà di Moët Hennessy vuole essere di esempio a tutta la regione per la sostenibilità e la tutela dell’ecosistema. E innovare nel mondo del rosato con Château Galoupet Cru Classé Rosé 2021e Galoupet Nomade 2021
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