N°141 Aprile Maggio

52 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 DENOMINAZIONI Il successo di Amarone e Ripasso continua grazie anche alle correzioni di rotta messe in atto dal Consorzio per la tutela dei Vini Valpolicella nel JRYHUQDUH OȇR΍HUWD GHL TXDWWUR YLQL SURGRWWL QHOOH Denominazioni di origine Valpolicella. Un lavoro che prosegue per sistemare, passo passo, le criticità che la produzione di vini così importanti e interdipendenti tra loro presenta. A comporre lo “strano universo” della più importante DenomiQD]LRQH URVVD GHO 9HQHWR FKD KD XQ JLUR GL D΍DUL di oltre 600 milioni di euro, sono il Valpolicella da uve fresche, o messe a riposo per alcuni giorni nel caso di alcuni Valpolicella Superiore, l’Amarone e il Recioto, ottenuti da uve lungamente messe a riposo, e il Ripasso, frutto dell’incontro tra le vinacce dell’Amarone e il vino Valpolicella. Un unicum nel panorama delle Denominazioni di origine italiane, fondato su una piramide qualitativa che prevede quattro vini diversi da uve raccolte nello stesso vigneto, con una matrice comune -vitigni autoctoni e territorio- e tecniche enologiche difIHUHQWL 4XHVWR UHQGH SDUWLFRODUH H D΍DVFLQDQWH ma anche complicato, comprendere le dinamiche reciproche dei vini delle Denominazioni Valpolicella. Corvina e corvinone, le varietà veronesi più imporWDQWL FRQ ROWUH LO GHOOD VXSHUȴFLH H SRL URQGLQHOOD (circa il 20%) e oseleta marcano i vini Valpolicella e non solo quelli ottenuti da uve fresche, dove l’impronta territoriale è naturalmente forte, ma anche l’Amarone a cui, grazie al loro comportamento in appassimento, conferiscono caratteristiche peculiari, GLYHUVH GD TXHOOH GL DOWUL YLQL RWWHQXWL GD XYH GL΍HUHQWL con la stessa tecnica. La lenta surmaturazione nel corso della messa a riposo, che dura anche 120 JLRUQL H LO FRQWULEXWR GHOOD PX΍D QRELOH SHUPHWWRQR l’innesco di una serie di processi metabolici nell’acino che sviluppano composti e sostanze aromatiche che rendono l’Amarone sensorialmente unico. Quanto al territorio, la zona di produzione della Denominazione si estende sull’intera fascia pedemontana della provincia di Verona. Fin dal 1968, suo anno di nascita, la Denominazione Valpolicella comprende i Comuni di Negrar, Marano, Fumane, Sant’Ambrogio e San Pietro in Cariano, i cui vini sono designabili con la menzione Classico; l’area del Comune di Verona e, spostandosi a Est, la ValSDQWHQD FKH JRGH GL XQD VSHFLȴFD]LRQH JHRJUDȴFD rivendicabile in etichetta, e le valli di Mezzane, Illasi e Tramigna, denominate nel loro insieme Valpolicella Orientale. Valli per le quali è allo studio di una Commissione del Consorzio la possibilità di segnalare in etichetta alle Cantine sociali la provenienza dei vini. In passato le uve della Valpolicella Orientale venivano massicciamente conferite alle Cantine perdendo, in un certo senso, la loro identità. Poi negli anni ’80 l’inversione di tendenza con la nascita in queste valli di piccole realtà che hanno proposto al mercato vini con caratteristiche proprie, la cui grande qualità è stata ampiamente riconosciuta. Una sorta di riscossa evidenziata anche dall’arrivo di ȊȴUPHȋ FRQVROLGDWH UDGLFDWH QHOOD ]RQD RFFLGHQWDOH che hanno felicemente cominciato a produrre su queste colline poco antropizzate. /ȇLQȵXHQ]D GHO WHUULWRULR FRQ OH VXH GL΍HUHQ]H PLFURFOLPDWLFKH VXSHUD IUHTXHQWHPHQWH OȇH΍HWWR GHOOȇDQQDWD FDUDWWHUL]]DQGR L SURȴOL GHL YLQL GHOOH diverse vallate, anche se, in generale, per tutti i vini Valpolicella le note aromatiche giocano nello spettro dei sentori di frutta rossa, da quella fresca ȴQR DOOD FRQIHWWXUD 3HU JOL $PDURQH GHO DG esempio, grazie a degustazioni e analisi, il Consorzio di tutela aveva individuato dei denominatori comuni nei vini di ogni area, pur nella varietà di altitudini, suoli, esposizioni e stili. Comuni denominatori che dovrebbero essere più evidenti su vini da uve fresche. Gli equilibri tra i diversi vini Valpolicella sonomolto cambiati a seguito degli anni di crescita tumultuosa e asimmetrica dell’Amarone prima e del Ripasso poi, come si rileva dai numeri delle produzioni dei tre vini principali, Recioto a parte, visto che è ormai una dolce rarità di sole 350 mila bottiglie. Nella vendemmia 2021 è stato toccato il record di produzione di uva messa a riposo per la produzione di Amarone, con 367 mila quintali di uva La Valpolicella produce quattro vini differenti da un unico vigneto. Una matrice comune con tecniche enologiche differenti. Ma ora si va verso una maggiore chiarezza tra le tipologie e la valorizzazione di sottozone e cru Clementina Palese ©shutterstock La forza del territorio nel Valpolicella che verrà

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==