63 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 SPECIALE Crescono i consumi di vino bianco sui mercati globali e la tendenza, registrata dal report White Wine Market, proseguirà per almeno altri dieci anni. La previsione della società internazionale di analisi Fact Market Research -basata a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti- individua tra il 2021 H LO XQD FUHVFLWD PHGLD DQQXD GHO ȴQR a superare nel mercato mondiale i 60 miliardi di dollari a valore, a partire dai 46 previsti per il 2022. L’ascesa dei bianchi d’altronde è iniziata anni fa e solo la pandemia è stata in grado di rallentarla. Diverse le ragioni di questo successo, a partire dagli studi che ne hanno dimostrato le virtù saluWLVWLFKH SDUL D TXHOOH GHL URVVL ȴQR DOOȇLQGXOJHQ]D dei consumatori verso un bicchiere di vino bianco in estate, a indicare la crescente popolarità della tipologia nelle culture alimentari di diverse parti del mondo. Indulgenza basata anche sulla semplicità di approccio e di consumo che li contraddistingue, chiave d’ingresso per i nuovi consumatori, e sulla facilità di accompagnare anche momenti “fuori pasto”. Tuttavia, i bianchi hanno anche espressioni poliedriche, ce ne sono di freschi e beverini, ma DQFKH GL VWUXWWXUDWL H DɝQDWL D VRGGLVIDUH RJQL WLSR di palato e di portafoglio. E proprio l’elevato rapporto qualità/prezzo rispetto ai rossi rappresenta la croce per i produttori e la delizia per i consumatori. La tendenza tra i consumatori più attenti, e forse anche tra quelli con meno capacità di spesa, è la ricerca di vini meno omologati e segnati da varietà ORFDOL H WHUULWRUL VSHFLȴFL ( DOORUD VH FRV® ª VXO PHUcato possono farsi valere molti bianchi italiani, da nord a sud. Lo confermano le tendenze rilevate nei diversi canali di vendita. Nel 2021 il mercato del vino nella Gdo -secondo le anticipazioni della ricerca Iri per Vinitaly- ha fatto registrare una crescita per i vini a Denominazione di origine dell’1,8% a volume e del 5,9% a valore, con un prezzo medio di 5,55 euro per bottiglia da 0,75. Tra i bianchi spicca l’impressionante crescita del Vermentino (21,9% a volume; 25,5% a valore, al 5° posto), e poi dell’emiliano Pignoletto (5,6%; 2,6%) e a volume quello del Lugana (34%) e della Ribolla gialla (+19%). Le bollicine crescono in ogni canale e, tra le bianche, in Gdo a volume il Moscato segna un +29%, seguito dall’inarrestabile Prosecco (+22%) e dal Müller Thurgau (+15%). “Bianchi e bollicine stanno acquisendo quote di mercato sempre più ampie perché se ne bevono di più -conferma Massimo Malfassi, dell’omonima enoteca, vetrina rappresentativa delle tendenze su una piazza importante come quella di Milano- Un indicatore inequivocabile è che molti produttori ‘rossisti’ cominciano a produrne per agganciare il forte interesse commerciale. Le due locomotive per i bianchi sono Alto Adige e Sicilia e poi, grazie all’aumento di prezzo degli altoatesini, il Friuli, i cui vini prima erano scelti soprattutto da clientela agé. I Collio, Colli Orientali, Isonzo e Carso si sono ULDDFFLDWL DOOD ULEDOWD H OD ULFKLHVWD QRQ ULJXDUGD più, come una volta, solo i grandi nomi. E per gli autoctoni vanno inclusi Ribolla gialla e Friulano, Pinot grigio e anche internazionali. C’è molta attenzione per i bianchi della Campania, che però hanno perso quote, con uno spostamento dai “classici” Greco e Fiano e Falanghina a vini di aree particolari, come Ischia, e a vitigni come coda di volpe e biancolella. Il Lugana raccoglie interesse e sono cresciuti straordinariamente il Vermentino, soprattutto della Toscana, e i bianchi francesi, in particolare i Borgogna, i cui prezzi divenuti inaccessibili lasciano spazio ai vini del Jura e della Loira in impennata”. Conferma la costante crescita dei vini bianchi anche Pietro Pellegrini, presidente dell’omonima azienda di CisanoBergamasco specializzata in selezione, importazione e distribuzione di vini e distillati di alta qualità, nazionali ed esteri: “È da sottolineare positivamente il fatto che I consumatori li apprezzano sempre di più e la domanda si diversifica. Non si chiedono più solo i vini dell’ultima vendemmia ma si cercano anche altre annate. E anche i produttori di rossi allargano l’offerta per agganciare la domanda Clementina Palese Il consumo dei bianchi cresce e andrà avanti anche per i prossimi dieci anni. Così dice Fact Market Research secondo la quale dai 46 miliardi di valore del mercato globale per il 2022 si passerà ai 60 del 2031. I bianchi piacciono perché possiedono virtù salutistiche, in molti casi sono facili da bere e accompagnano anche momenti fuori pasto Lunga vita ai vini bianchi fra giovani e maturi
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