N°142 Giugno Luglio

34 Food&Beverage |giugno-luglio 2022 VINO Carlo Bonomi acquista Capichera Carlo Bonomi, imprenditore e presidente di Confindustria, entra nel capitaledi Capichera, storica azienda vinicola sarda fondata alla fine degli anni ’70 e resa famosadal legame con il Vermentino di qualità: l’imprenditoremilanese ha rilevato il 100%di SocietàAgricolaCapicheradalla famiglia Ragnedda, fondatrice dell’azienda. Realtà vitivinicola di eccellenza incastonata tra le rocce granitiche della Gallura, ad Arzachena, Capichera può contare su una superficie vitata di 42 ettari (a fronte di 100 ettari complessivi) destinati per 35 ettari a vermentino e per 7 ettari a uve rosse. Carlo Bonomi guida la Lomellina di Gavi-Marchese Raggio, che condivide con Capichera la storicità, il forte legame con il territorio in cui si inserisce e la produzione e la commercializzazione di vini di qualità -con uve selezionate di Gavi, Barolo, nebbiolo, timorasso- sotto i brand di famiglia Marchese Raggio e Marchese D’Azeglio. BUSINESSNEWS APERITIVI Campari acquisisce il marchio Picon Campari Group ha acquisito da Diageo il marchio Picon e le relative attività per 119 milioni di euro. Creato nel 1837 da Gaétan Picon, Picon è un aperitivo dolceamaro tradizionale francese, leader nel mercato, al gusto di arancia. Preparato da una base di erbe e arance fresche, poi essiccate, al momento è disponibile in due versioni: Amer Picon Club, dal sapore dolceamaro, utilizzato in cocktail oppure miscelato con il vino, e Amer Picon Bière, da miscelare con la birra. Nell’esercizio fiscale al 30 giugno 2021 le vendite nette del brand sono state pari a 21,5 milioni di euro, mentre il margine di contribuzione, ovvero il margine lordo dopo le spese per pubblicità e promozioni, è stato pari a 12,9 milioni. Il marchio genera quasi 80% delle vendite in Francia, dove è tra i leader di mercato nella categoria degli aperitivi bitter, mentre il resto del fatturato è generato perlopiù in Benelux. Con l’acquisizione del marchio Picon, Campari Group intende ampliare ulteriormente il proprio portafoglio nella categoria chiave degli aperitivi bitter nei mercati internazionali e aggiungere ulteriore massa critica in Francia e Benelux. BILANCI Gruppo Orsero verso la sostenibilità Orsero, gruppo agroalimentare specializzato nella produzione, importazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, ha presentato il bilancio di sostenibilità. Il 2021 è stato un anno strategico sotto questo punto di vista. La società ha creato una funzione dedicata alla gestione della sostenibilità, adottato una piattaforma online per agevolare la raccolta delle informazioni e dei dati, definito la policy di sostenibilità di Gruppo e aderito al Global compact delle Nazioni Unite, il patto mondiale che incoraggia le aziende a condurre il proprio business responsabilmente perseguendo gli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030. Lo scorso febbraio è stato anche presentato il Piano strategico di sostenibilità e formalizzato 11 obiettivi concreti con i quali fornire un prezioso contributo per la creazione di un sistema alimentare sostenibile. Tra le priorità c’è anche il riconoscimento del valore delle persone e la riduzione dell’impatto sul pianeta e l’impegno verso una alimentazione sana e sostenibile. Nella foto, Raffaella Orsero, vicepresidente e Ceo del Gruppo. SALUMI Segni di ripresa per la Bresaola Igp Dopo gli ultimi durissimi anni, il Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina vede un primo spiraglio di ripresa. La produzione complessiva di Bresaola della Valtellina Igp riferita alle 16 aziende certificate si è attestata a 13.400 tonnellate (+6,35% sul 2020), costituendo quasi la totalità della produzione Igp certificata dall’organismo di controllo Csqa. In totale, sono state avviate alla produzione oltre 37 mila tonnellate di materia prima (+6,19%), di selezionata provenienza europea e mondiale, con percentuali diversificate da produttore a produttore. Sul fronte consumi, il comparto ha segnato un valore di 490 milioni di euro (+8% sul 2020) con un impatto di rilievo sulla provincia di Sondrio di 240 milioni di euro (+12%) per un settore che conta 1.400 occupati. Per quanto riguarda la distribuzione, la Gdo si conferma il principale canale di vendita. L’export rappresenta il 5% della produzione (-28,5% sul 2020), con un valore di 14 milioni di euro (-24,32%).

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