46 Food&Beverage |giugno-luglio 2022 La nuova annata in rosé della Cuvée de Prestige della Maison è stata proposta in degustazione con il Clos Colin 2012, storico vigneto di Pinot Noir che entra nel blend di questo Champagne. In abbinamento i piatti green degli chef Schingaro e Pavan Barbara Amati La Grande Dame Rosé 2012 sposa la Garden Gastronomy CHAMPAGNE Fra i vigneti ondulati della Montagne de Reims, il Manoir de Verzy appartiene alla Maison Veuve Clicquot da più di cento anni. È qui che Madame Clicquot viveva e sovraintendeva alle sue vigne ricercando l’eccellenza. Infatti, era solita affermare: “Dalle nostre uve nere si ottengono i vini bianchi più raffinati”. La Grande Dame, emblema della Maison Veuve Clicquot, è l’incarnazione stessa di questo amore per il Pinot Noir. Uno Champagne nel quale oggi le uve Pinot Noir costituiscono oltre i 90% del blend, come ne La Grande Dame 2012, annata eccezionale, presentata nel 2021, che ha dato uno Champagne diretto, raffinato ed equilibrato, dagli aromi freschi come l’acacia, la scorza degli agrumi, la pietra focaia e il ribes. “La Grande Dame 2012 è un vino al contempo preciso e delicato. È giocoso e vivace -si entusiasma Didier Mariotti, Chef de Caves dellaMaison dal 2019- Questa annata offre una forte mineralità, apportata dal Pinot Noir, bilanciata con la freschezza dell’assemblaggio. Il suo potenziale di invecchiamento è immenso”. Ora, a questa etichetta si affianca La Grande Dame Rosé 2012. Come Madame Clicquot, lo Chef de Caves ha una vera passione per il Pinot Noir che considera il più emozionante per la poliedrica espressività del frutto. “Quando in Champagne si parla di Pinot Noir si parla di potenza, ma io ritengo più corretto parlare di forza e, soprattutto, di complessità, perché è un vitigno che può esprimersi in molti modi diversi -spiega Mariotti- Ne La Grande Dame 2008 abbiamo raggiunto una quota importante di Pinot Noir nell’assemblaggio, ma non ne stiamo esprimendo la potenza, bensì la verticalità, che è il contrario dell’orizzontalità che è la ricerca della texture, della rotondità, dell’aspetto goloso. La verticalità è energia, vita e struttura, e il concetto di verticalità è l’essenza dei grandi vini; l’orizzontalità dà un grande piacere immediato”. Ne La Grande Dame Rosé 2012 il Pinot Noir di Aÿ, Verzenay, Verzy, Ambonnay e Bouzy trova la massima espressione verticale: rappresenta il 90% dell’assemblaggio che viene poi arricchito dal 10% di Chardonnay proveniente da Avize e Mesnil-sur-Oger e con il 13% di Pinot Noir vinificato in rosso che proviene esclusivamente dalla parcelle Clos Colin, a Bouzy, di un ettaro, la più antica della Maison, acquistata nel 1741 da Philippe Clicquot, futuro suocero di Madame Clicquot e fondatore di Veuve Clicquot. “Recentemente si è scoperto che Clos Colin, oltre ad avere una maggiore energia luminosa, permettendo al Pinot Noir di maturare in anticipo, ha un suolo molto diverso, composto, oltre che dal gesso tipico della Champagne, anche da sabbia e silicio che hanno un effetto drenante che favoriscenelleuve laproduzione di tannini e pigmenti molto ricercati per i vini rossi -spiega Mariotti- Questo terroir consente di produrre vini rossi corposi e strutturati che donano forza e raffinatezza agli Champagne rosé; inoltre, dona un corredo aromatico molto interessante, con note eleganti di frutti rossi e una maggiore rotondità al palato”. La Grande Dame Rosé 2012 è uno Champagne solare, di grande eleganza, con un bel colore rosa dai bagliori ramati; al naso svela note floreali che si evolvono verso una tonalità più calda e speziata; al palato è setoso: è un vino complesso e vivace, con un finale piacevole e prolungato. Didier Mariotti l’ha proposto in degustazione accanto al Clos Colin 2012, dai tannini molto delicati che gli donano grande eleganza, alla cena milanese incentrata sulla Garden Gastronomy, l’esperienza gastronomica elaborata intorno a La Grande Dame in cui le verdure “Grands Crus” scelte dagli chef e provenienti dagli orti più belli, si abbinano alle uve Grands Crus. “Questa filosofia è in armonia con La Grande Dame Rosé 2012 e il Clos Colin 2012: sono due vini complementari che, grazie alla Garden Gastronomy, invitano a un’esperienza di abbinamento tra cibo e vino, per dare risalto all’iDidier Mariotti, Chef de Caves della Maison Veuve Clicquot, ha una vera passione per il Pinot Noir e, oggi, La Grande Dame Rosé 2012 ha una percentuale di queste uve pari al 90%, unite al 10% di Chardonnay e al 13% di vino rosso proveniente dalle uve del Clos Colin, storico vigneto della Maison
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