71 Food&Beverage |giugno-luglio 2022 mantenere l’attività. Rispetto ai sintomi fisici e agli anni di lavoro nella ristorazione emerge che il 31% dei soggetti con più di 20 anni di attività soffre stabilmente di problemi alimentari; sempre nella stessa fascia il 38% indica un peggioramento del sonno e il 24% denuncia problemi muscolo-scheletrici. Il 21% nella fascia tra i 31 e 50 anni ha problemi alimentari stabili, mentre il 13% indica di aver avuto un peggioramento e, fra i 51 e i 65 anni, il 17% indica di averli stabilmente. I problemi del sonno risultano peggiorati per il 27% della fascia più giovane e per il 20% tra i 51 e i 65 anni. I problemi muscolo-scheletrici sono stabili fra 31 e 50 anni (il 20%), e peggiorati per il 18%. Dal punto di vista psichico il 25% di coloro che ha più di 20 anni indica una certa stabilità dell’ansia a fronte di un 25% che segnala un peggioramento. Per quanto riguarda l’irritabilità, il 30% della fascia con più di 20 anni afferma di essere stabile, mentre il 29% indica un peggioramento. Sempre in quest’ultima fascia di età, il 28% segnala un incremento dell’isolamento sociale a fronte di un 19% che ritiene di essere rimasto stabile; il 23% non rileva alcun problema al riguardo. In relazione alla condizione di tristezza, il 29% degli intervistati con oltre 20 anni indica un peggioramento, il 22% ritiene che la situazione sia stabile, un altro 20% non rileva il problema. In relazione all’età anagrafica, la fascia più toccata risulta quella dai 31 ai 50 anni, con sintomi di ansia peggiorati per il 24% e per il 19% mantenuti stabili; nella fascia dai 51 ai 65 anni il 14% ritiene che l’ansia sia peggiorata, mentre un 14% segnala che non ne aveva. Chi si sta costruendo una carriera si sente maggiormente a rischio, perché teme di vedere svanire i propri sogni e magari fa fatica a immaginare un’alternativa. Dunque, forse sarebbe meglio avere consapevolezza delle proprie debolezze e farsi aiutare per evitare un crollo psicologico che, come hanno dimostrato negli anni diversi fatti di cronaca, può anche portare a conseguenze estreme. Cristina Bowerman, presidente degli Ambasciatori del Gusto, riflette sulla situazione dei ristoranti dove, presi dal susseguirsi di notizie del mondo esterno spesso non positive e dallo scorrere frenetico del lavoro, sovente non ci si accorge che qualcuno, in quel microcosmo fragilissimo che è la brigata di cucina, rischia di perdersi. È il burnout, il momento in cui si capisce di avere raggiunto il limite. In molti però fanno fatica a chiedere aiuto come invece dovrebbero fare Foto ©123rf
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