74 Food&Beverage |giugno-luglio 2022 ITINERARI Al centro del Mediterraneo, a un centinaio di chilometri a sud dalle coste siciliane, l’arcipelago di Malta è un melting pot di sapori a dir poco naturale, una fusion di culture gastronomiche creata dalla storia e dalla geografia: secoli di migrazioni, guerre e scambi commerciali sulle rotte dei quattro punti cardinali. Così, in questo arcipelago composto da tre isole maggiori -Malta, Gozo e Comino- abitato da 443 mila persone, non si trova soltanto mare cristallino, incantevoli paesi come Medina, la “città del silenzio”, o siti archeologici d’interesse culturale, su tutti Gigantja, la Stohenenge maltese, a Gozo. Ci sono anche sfiziosità, curiosità e contaminazioni gastronomiche: oli extravergini d’oliva, vini autoctoni o da uve internazionali, “influenzati” dalla vicina Italia, e piatti e dolci dalle assonanze medio-orientali, gustosi formaggi di capra e, naturalmente, tanto pesce, a partire da spada e tonno, i principi dei mari. La famiglia Zoppardi, ad esempio, è un riferimento per “l’affinamento” dei tonni in grandi gabbie distanti dalla costa, dove i pesci sono mantenuti in acqua prima d’imbarcarsi per il Giappone. Già, perché il Sol Levante è un buyer sempre in prima fila. A Marsaxlokk, in uno dei localini vicini al mercato del pesce e al porticciolo, si possono assaggiare ottimi crudi conditi con un filo d’extravergine da cultivar autoctone oleastro, maltese, bitni e perla maltese, un’oliva dal frutto biancastro, a crescita lenta; in accompagnamento, un vino bianco e fresco di territorio. Suggerimenti? Eccone due, anche per una visita in cantina: Ta’ Betta e Markus Divinus, aziende a conduzione familiare che lavorano sulla qualità. Ta’ Betta è nata nel 2002 dalla passione del medico Guanito Camilleri, intitolata alla figlia Bettina e messa a regime dall’enologo siciliano Vincenzo Melìa, che vanta esperienze nell’area dei Supertuscan. Da quattro ettari coltivati a merlot, cabernet sauvignon, syrah, cabernet franc e chardonnay, produce tre vini: due rossi in blend e uno Chardonnay affinato tre mesi in rovere, Massimiliano Rella AMalta, dove la cucina è storia di fusion Nell’isola del Mediterraneo l’offerta enogastronomica è frutto di secoli di migrazione, guerre, scambi commerciali e popoli diversi che hanno imparato a convivere. E la contaminazione in tavola è di rigore Panoramica de La Valletta, la capitale dell’Isola di Malta, melting pot di sapori e culture, a un centinaio di chilometri dalle coste siciliane. Sopra, un caratteristico vicolo a Mdina. In basso, il tipico fast food maltese: Qassata ripiena di ricotta e pecorino, Pastizzi al formaggio e Pastizzi ripieno di piselli. Sono sfoglie con ripieni differenti, costano poco, ma sono ricche di calorie: ideali al mattino appena sfornate
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