N°142 Giugno Luglio

96 Food&Beverage |giugno-luglio 2022 Un uovo al giorno toglie il cardiologo di torno. Dopo anni di demonizzazione per il loro contenuto in colesterolo, arrivano i risultati di uno studio internazionale che ne “sdogana” il consumo. Non solo le uova non hanno responsabilità nell’insorgenza delle malattie cardiovascolari, ma possono avere effetti positivi grazie ad alcuni nutrienti che aiutano a tenere sotto controllo l’equilibrio dei grassi nel sangue e contribuiscono alla salute dei vasi sanguigni e del cuore. Nel 2018 uno studio cinese condotto su mezzo milione di persone per cinque anni (pubblicato su Heart) ha dimostrato che per coloro che consumavano un uovo al giorno, rispetto ai consumatori saltuari, il rischio di malattia cardiovascolare si riduceva del 10% e quello di morte per queste patologie del 18% e quasi del 30% per ictus emorragico. Lo stesso gruppo di ricercatori cinesi con colleghi dell’Università di Oxford ha studiato le associazioni del consumo di uova con i marcatori metabolici plasmatici e di questi ultimi con il rischio di malattie cardiovascolari sulle 3.400 persone, su 500 mila, a cui era stata diagnosticata una malattia cardiovascolare. È risultato che chi aveva avuto più patologie cardiovascolari aveva anche consumato meno regolarmente uova, mentre chi in media ne aveva mangiato poco meno di uno al giorno -quantità giudicata ideale- era stato più protetto. E, sorpresa molto gradita a chi ama le uova, è emerso il ruolo significativo dell’apolipoproteina A1, componente del cosiddetto colesterolo buono (Hdl), che aumenta in modo lineare con il consumo di uova, e che spiegherebbe in parte questa protezione. Circa l’80% del colesterolo nel sangue è autoprodotto e soggetto a sistemi di autoregolazione che ne dovrebbero (ma non sempre sono efficaci) mantenere i livelli costanti in funzione delle quantità introdotte con la dieta. Non è quindi il colesterolo a creare sbilanciamenti del profilo lipidico del sangue, ma altre sostanze, come ad esempio acidi grassi saturi e zuccheri insieme a una dieta scarsa in acidi grassi essenziali e fibra e in assenza di attività fisica. Alla luce di questo, e in linea con i risultati delle ricerche recenti, Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi, così rispondeva qualche anno fa a un quesito circa consumo di uova e ipercolesterolemia: “Le uova sono state riabilitate in un’alimentazione salutare anche fino a una al giorno, tenendo presente che non è il singolo alimento a compromettere l’effetto dell’alimentazione sul nostro organismo, ma la dieta nel suo complesso”. Ma non montiamoci la testa. Le linee guida della Società italiana di nutrizione raccomandano “solo” da 1 a 4 uova alla settimana per le persone in salute e affette da particolari patologie, in cui comprendere anche quelle contenute in molti alimenti. Uno studio cinese afferma che il consumo frequente diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari. Il problema non è il singolo alimento, ma la dieta nel suo complesso Clementina Palese VERITÀNASCOSTE Contrordine, l’uovo fa bene al cuore

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