N°143 Settembre Ottobre

30 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 SALUMI Crescono produzione consumi e costi I consumi crescono, ma la situazione rimane molto difficile. Il paradosso dei salumi sta nei dati presentati da Assica che indicano la ripresa dei consumi nel 2021 in Italia (+5,4% in volume) e all’estero (export +15,2% a volume, +12,0% a valore) oltre che della produzione (+7,0% in volumi, + 6,2% in valore). Però, accanto ai consumi, sono cresciuti in maniera esponenziale i costi di produzione e le difficoltà del settore. “Le aziende del comparto sono oggi allo stremo: risultano fra le più colpite dai rincari, perché l’utilizzo di energia nei processi di lavorazione e conservazione è altamente impattante -recita una nota dell’associazione- E a peggiorare le prospettive si sono aggiunti i casi di Psa fra i cinghiali in Italia. Un fatto, questo, che sta danneggiando gravemente le esportazioni”. “Lo scorso anno abbiamo avuto ottimi segnali di crescita, come testimoniano le vendite in Gdo e quelle on line -è il commento di Ruggero Lenti, presidente di Assica- La disponibilità al consumo dei salumi si è attestata a 17 chili (11,3 chili pro capite all’anno). In forte aumento la domanda estera trainata dagli Usa che hanno registrato uno straordinario +53% in quantità e +43,3% a valore”. L’incremento dei costi non si è tradotto in un incremento dei prezzi che, anzi, hanno evidenziato nel 2021 un rientro rispetto all’anno precedente. L’incremento è stato così assorbito dalle aziende del settore. L’impatto della crisi aumenta la spinta del comparto verso la sostenibilità e un nuovo modello di impresa. Cinque goal, 48 Best practices e 35 impegni concreti formano il primo Programma Sostenibilità Assica una pragmatica assunzione di responsabilità con cui il settore della salumeria ratifica un cambio di passo in atto da tempo. Nel programma, l’associazione ha raccolto tutte le attività e i progetti realizzati in direzione dello sviluppo sostenibile. Fra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (goal) dell’Agenda 2030 dell’Onu, ne sono stati selezionati cinque. Si tratta di energia pulita e accessibile, lavoro dignitoso e crescita economica, imprese, innovazione e infrastrutture, consumo e produzione responsabili, lotta al cambiamento climatico. BUSINESSNEWS RISULTATI Il canale moderno traina Amadori Amadori chiude il 2021 con un risultato finale di 1.362milioni di euro e un incremento di 130 milioni rispetto all’anno precedente. Ebitda a 86 milioni, patrimonio netto a 296 milioni, investimenti per 95 milioni e utile netto pari a 18,7 milioni. “Il trend positivo è stato guidato dalle vendite nel canale moderno (+4,7%) e da una ripresa (+0,6%) del canale tradizionale, che tuttavia non è ancora tornato ai numeri pre-pandemia -commenta Francesco Berti, Amministratore delegato del Gruppo Amadori, nella foto- Il fuoricasa ha registrato una importante accelerazione (+16,9%), anche se non ha recuperato il ritardo accumulato nel periodo delle chiusure 2020”. Il Gruppo nel 2021 si è presentato sul mercato con importanti novità di prodotto, entrando nel segmento della colazione e della merenda con i nuovi impasti freschi per pancake, e sedimentando la sua leadership nel segmento degli impanati snack con il lancio delle nuove Birbe Pops. ACQUISIZIONI Isole e Olena all’Epi di Descours Epi, gruppo familiare indipendentedi proprietàdi Christopher Descours, ha acquisito da Paolo DeMarchi la tenuta Isole e Olena, una delle storiche cantine del Chianti Classico. Fondata nel 1956, Isole e Olena si trova a SanDonato inPoggio, conta50 ettari di vigneto e produce 130 mila bottiglie, tra cui il Cepparello, uno dei primi Supertuscan; nel 2020 la società ha realizzato ricavi per 3,8 milioni di euro. Isole e Olena si è guadagnata la fama di essere un esempio di eleganza e autenticità nel Chianti Classico, grazie all’impegno del produttore che è stato un pioniere nelle sperimentazioni nei vigneti con l’obiettivo di valorizzare il territorio, migliorare le prestazioni dei vitigni autoctoni, principalmente il sangiovese, attraverso la selezione massale e una mappatura dettagliata dei suoi terreni ricchi di galestro. La famiglia Descours è già proprietaria del Greppo Biondi Santi, a Montalcino, il cui Ceo Giampiero Bertolini ha assunto la responsabilità operativa di Isole e Olena occupandosi di entrambe le proprietà; Paolo De Marchi ha mantenuto il suo ruolo di enologo.

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