38 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 la sboccatura al vino viene aggiunta una piccola dose di liqueur d’expedition per dare rotondità: con soli 4 grammi di zucchero per litro, il Dom Ruinart è un Extra Brut. Una volta applicato il tapSR GHȴQLWLYR H GRSR FKH ª VWDWR FRSHUWR GDOOD FDSVXOD FKH LGHQWLȴFD OȇDQQDWD OD ERWWLJOLD ª ULPHVVD a riposo per un altro anno. Dom Ruinart 2010 è prodotto con il 100% di uve Chardonnay provenienti esclusivamente da Grand cru: 90% dalla Côte des Blancs (Le Mesnil-sur-Oger, Avize, Chouilly e Cramant), 10% dai versanti settentrionali della Montagne de Reims (Sillery) vendemmiate a mano. “La 2010 è stata un’annata dall’inverno rigido, una primavera secca e un’estate precoce, un agosto piovoso e un IXQJR DUULYDWR DOOD ȴQH GHOOD PDWXUD]LRQH D PHW¢ agosto, quando piogge torrenziali si riversarono nella regione dello Champagne sulle uve a inizio della loro maturazione. Le condizioni estreme di caldo e umido costanti favorirono lo sviluppo della Botrytis cinerea, che attaccò soprattutto le uve Pinot Noir e Meunier -ha ricordato Panaïotis- I viticoltori hanno dovuto combattere e sebbene le uve Chardonnay fossero più resistenti alle conseguenze della pioggia e del fungo, fu necessario raccoglierle al momento giusto, senza aspettare troppo: così, la vendemmia ebbe inizio il 15 settembre. Nel 2010 la natura era fragile, le uve Chardonnay mature che abbiamo raccolto ci sembravano promettenti: avevano un potenziale alcolico elevato e un buon livello di acidità totale, con un buon equilibrio, ma non avremmo mai immaginato OD PDJQLȴFHQ]D GHL YLQL EDVH DO QDVR H VXO SDODWR che hanno donato uno Champagne dall’inaspettata complessità aromatica. Questo ci ha spinto a decidere di produrre un Millesimato”. *LDOOR RUR LQWHQVR FRQ OHJJHUL ULȵHVVL SDJOLHULQL Dom Ruinart 2010 è un vino giovane, ancora un SRȇ FKLXVR GDOOȇHHUYHVFHQ]D ȴQH H SHUVLVWHQWH ΖO SULPR QDVR GRQD QRWH GL FLSULD ȵRUHDOL LULV H minerali (roccia umida), che rimandano al mondo dei profumi. In seguito dominano le note tostate e speziate: noce moscata, nocciole e mandorle WRVWDWH XQ DFFHQQR GL FDª SURIXPL DYYROJHQWL H rassicuranti. Note fresche di agrumi maturi danno corpo agli aromi di questo Millesimato. Ricco sul palato, il Dom Ruinart 2010 è vivace e concentrato e si impone con la sua ampia intensità aromatica: JOL DURPL GL IRJOLD GL ȴFR IUHVFD VL LQWUHFFLDQR D note di tè nero e spezie fresche (come le nepalesi sil-timur e mahaleb). I sapori si sviluppano e crescono per stadi, portando a un palato ricco e FRPSOHVVR FKH SURVHJXH YHUVR XQ ȴQDOH IUHVFR impreziosito da un’elegante amarezza. Silvia Rossetto è entusiasta di questo seducente 'RP 5XLQDUW H GHO VXR DDVFLQDQWH FKDON wrap: “Se il Dom Ruinart 2010 si abbina particolarmente bene a piatti dai sapori profondi e complessi come il vino stesso (salatura, IHUPHQWD]LRQH DXPLFDWXUD e cottura lenta fanno eco alla sua straordinaria tavolozza aromatica), la cena proposta da uno chef al di sopra delle righe ha stupito e si è rivelata perfetta negli abbinamenti -ha sottoCOVERSTORY Il debutto del Dom Ruinart 2010 e del suo chalk wrap si è svolto a Mariencò, a Milano, uno spazio in un ex opificio dal fascino vintage. A destra, l’affascinante giardino dove si è svolta la cena a cura dello chef Riccardo Gaspari del SanBrite di Cortina che interpreta la tradizione della cucina di montagna proiettandola in una raffinata contemporaneità. Ne sono esempio il Sedano Rapa e il Risotto mantecato con erbe aromatiche, a destra, perfetti con Dom Ruinart 2010
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