42 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 Ha aperto il 7 luglio in Corso Venezia, non lontano dal luogo, il Vun del Park Hyatt, dove si era conquistato due stelleMichelin e che aveva visto l’avvio sfolgorante della carriera milanese dello chef Andrea Aprea dopo un inizio di successo al ristorante Il Comandante del Romeo Hotel di Napoli. Aprea ha voluto lanciarsi in una nuova avventura che lo vede protagonista sotto ogni punto di vista come chef patron. Ha un entusiasmo contagioso che poggia le basi sulla fedeltà e l’apprezzamento dei clienti, vecchi e nuovi, che siedono alla tavola del suo ristorante tutto prenotato sera dopo sera: d’altra parte la sua cucina è riconosciuta e occupa da anni un posto privilegiato e nel cuore e nel palato di tanti gourmet. Una bella soddisfazione per lo chef che al nuovo progetto ha lavorato per diversi mesi al fianco della famiglia Rovati che gli ha offerto questa golosa opportunità in unmagnifico palazzo storico (Bocconi Rizzoli Carraro) che ospiterà il Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati. “In 11 anni ho avuto diverse opportunità di cambiare, ma nonmi sono fatto influenzare e ho tirato dritto per lamia strada. Ora voglio giocare con la mia squadra: è questo il sogno nel cassetto di ogni chef: oneri e onori sono i miei, ed è questa la differenza. È naturale che in questa decisione centri anche il Covid che ha accelerato un po’ tutto. Venivo da un 2019 strepitoso, con soddisfazioni personali e professionali, ed è arrivata questa tremenda pandemia: ci siamo fermati tutti a riflettere, ne avevamo il tempo, con gli alberghi e i ristoranti chiusi per il lockdown. E si è concretizzato molto velocemente il sogno di aprire un mio ristorante: è passato il treno e l’ho preso al volo”. Il dialogo con la famiglia Rovati è stato un confronto aperto e una continua fonte d’ispirazione, ricorda Aprea, e la collaborazione con l’architetto Flaviano Capriotti è stata fondamentale per progettare ambienti di grande impatto scenografico, sia al piano terra, dove dal maestoso androne si entra al Caffè Bistrot che si affaccia sulla segreta corte verde del palazzo, sia all’ultimo piano, al ristorante, dove una sorprendente vetrata panoramica apre lo sguardo sul parco di Porta Venezia e sullo skyline della città. “Abbiamo lavorato per creare un luogo dove spazio, tempo, sguardo e sapori si potessero trovare gli uni negli altri, per offrire agli ospiti un contesto emotivo e sensoriale di inedita forza e originalità”. Il Caffè Bistrot è uno spazio che evoca la tradizione delle caffetterie della Milano cosmopolita e borghese del primo ‘900, ricca di suggestioni offerte dalla materia e dal colore: un iconico bancone semi circolare mette in scena i fondamentali della cucina italiana, dalla colazione alla cena, con un’offerta capace di accogliere a ogni ora il desiderio di convivialità. All’interno dello spazio vetrato si contano 22 coperti a cui se ne aggiungono 12 nel dehors del giardino. C’è una scelta all day di piatti di alta cucina e non mancano insalate e sandwich, naturalmente conmaterie prime selezionate: dalla 0R]]DUHOOD GL EXIDOD ȴFKL FXODWHOOR GL =LEHOOR DO &OXE sandwich Aprea. Il ristorante all’ultimo piano è un locale ampio, DULRVR H OXPLQRVR DDFFLDWR GD XQ ODWR VXOOR VN\OLQH milanese e dall’altro sulle vetrate della cucina a vista (190 metri quadrati!) dalle quali si intravvedono gli chef al lavoro: Antonio è lo chef di cucina e tra Barbara Amati MILANO Il ristorante di Aprea un sogno realizzato L’ariosa sala del ristorante all’ultimo piano, affacciata sul Parco di Porta Venezia e sullo skyline della città: un luogo dove spazio, tempo e sapori si ritrovano gli uni negli altri con forza e originalità. Otto tavoli ben distanziati e i colori senape e cuoio che si rincorrono e infondono serenità Felice del nuovo progetto creato con la Fondazione Luigi Rovati, lo chef napoletano, già 2 stelle Michelin, propone i suoi piatti storici e inaugura una cucina contemporanea che guarda al futuro senza dimenticare le proprie origini
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