N°143 Settembre Ottobre

57 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 SPECIALE LD YHQGHPPLD ª DQFRUD LQ FRUVR HG ª GLɝFLOH fare previsioni circa il mercato e i consumi, se non guardando alle tendenze emerse nella prima parte dell’anno che confermano l’atteso “down” delle vendite di vino nella Gdo e la ripresa dei consumi fuoricasa grazie, anche, a un’estate da record per il turismo in Italia di stranieri e FRQQD]LRQDOL FKH KDQQR D΍ROODWR WXWWH OH PHWH note e meno note della Penisola. Notizie meno esaltanti, invece, quelle relative al manifestarsi GHJOL H΍HWWL GHOOȇDXPHQWR GHO FRVWR GHOOH PDWHULH SULPH H GHOOȇLQȵD]LRQH FKH KDQQR XQ H΍HWWR depressivo sui consumi, sulle attività produttive e di servizio come l’horeca. Nel corso di questo 2022 lo scenario disegnato GDO &RYLG ª ȴQDOPHQWH FDPELDWR /RFNGRZQ chiusure di bar e ristoranti, limitazioni agli spostamenti hanno condizionato le nostre vite e con esse i consumi e i canali di acquisto. Se negli ultimi due anni durante i picchi della crisi sanitaria gli acquisti di vino si sono concentrati nella Grande distribuzione organizzata e sull’e-commerce, con il ritorno alle normali abitudini i consumi e gli acquisti fuori casa sono risaliti erodendo quote ai canali privilegiati durante la pandemia. Nella prima metà dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 (dati Iri) le vendite di vini fermi nella Gdo si sono ridotte del 6,9% in valore (a quota 1,09 miliardi di euro) e dell’8,4% in volume (a 347 milioni di litri). Spumanti e Champagne hanno subito un calo di vendite ancora superiore, pari all’8,4% in valore (280 milioni di euro) e al 9,4% in volume (42,4 milioni di ettolitri). Come nel caso della Gdo, anche le piattaforme di vendita di vino on line, che avevano chiuso il 2021 con una crescita del 40%, dopo il boom alimentato dai periodi di lockdown hanno subito un calo. Tuttavia, se è vero che quello delle vendite di vino nei supermercati, ipermercati, libero servizio SLFFROR H GLVFRXQW ª XQD ȵHVVLRQH DWWHVD VWXSLsce l’importante diminuzione dei volumi dei vini fermi che li posiziona sotto dell’1,2% rispetto al 2019, anno di riferimento prima della pandemia. Di contro, gli spumanti segnano un +1,5% delle vendite nel primo semestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. Altri protagonisti della scena attuale sono gli H΍HWWL GHOOȇLQȵD]LRQH H GHOOȇDXPHQWR GHL SUH]]L delle materie prime, dell’energia e dei trasporti che, da aprile, hanno fatto salire l’indice dei prezzi sopra i 100 punti toccando i 115 punti per il vino fermo in bottiglia da 0,75 litri, e di 107 per le bollicine (dati Iri). Le prime ripercussioni concrete GHOOȇLQȵD]LRQH VL VRQR IDWWH VHQWLUH LQ PDJJLR H sono andate a sommarsi all’impoverimento dei consumatori dovuto alla pandemia e alla crisi energetica potenziando ulteriormente il calo GHJOL DFTXLVWL FRQ OȇH΍HWWR GL ULGXUUH OH ULVRUVH destinate al vino. A loro volta, Gdo e gli altri canali distributivi, gravati dagli stessi rincari, hanno ritoccato i prezzi al rialzo. Secondo un focus, realizzato dal Corriere Vinicolo, organo d’informazione dell’Unione Italiana Vini (Uiv), che ha analizzato cause e conseguenze GHOOȇLQȵD]LRQH VXO VHWWRUH GHO YLQR DWWUDYHUVR OȇDnalisi delle vendite in Gdo in maggio, i prezzi dei YLQL D VFD΍DOH VRQR DXPHQWDWL GHO SHU euro al litro, picco più alto del prezzo medio negli ultimi cinque anni- i volumi sono diminuiti del 7,4% e i valori del 3,9%. Un aumento dei prezzi che ha depresso i volumi acquistati dagli oltre 41 milioni di litri (totale vino confezionato) del maggio 2020 a 33,5 milioni, equivalenti a un calo del 9% (elaborazioni su dati Iri), cifra inferiore a quella registrata nel 2017 (37 milioni di litri). Tutte le categorie di vino -a eccezione degli spumanti già aumentati nel 2020 e in rialzo del 2%- hanno subito aumenti di prezzo (vini fermi +11% sul 2019 e +7% sul 2021; vetro 0,75 +9% e +4%; brik +4% e +6%) e decrementi di volume YHWUR ȴQR D H VXO EULN -11%, vini fermi -9% su maggio 2022/21). A subire maggiormente l’aumento di prezzo provocato GDOOȇLQȵD]LRQH VHFRQGR LO IRFXV GHO Corriere Vinicolo, I produttori sono maestri nel creare vini di carattere, con una precisa personalità, che attraggano sia i consumatori in età autospendenti, sia i Millennials più curiosi e che desiderano bere bene. E intanto la ristorazione si riprende dalla crisi grazie anche ai turisti. Ma la guerra, il caro energia e la conseguente inflazione non consentono di vedere rosa Clementina Palese I primi mesi del 2022 hanno visto un calo dei vini fermi nella Grande distribuzione. Un dato inatteso al quale si contrappone l’ulteriore crescita degli spumanti. Gli effetti della guerra e le tensioni internazionali hanno portato anche a un aumento del costo delle materie prime e dell’inflazione. I canali distributivi hanno così aumentato i prezzi deprimendo gli acquisti Raccontare il territorio e trasmettere emozione

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==