N°143 Settembre Ottobre

60 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 SPECIALE di vino tra le fasce di età più elevate: +11,4% dai 55 ai 64 anni e +19,3% dai 65 anni in su. Circa la frequenza di consumo, calano i consumatori quotidiani che nel decennio passano da 14,9 milioni a 12,4 milioni (-16,8%), mentre tra i giovani (18-34 anni), il calo è del 10%. Scende del 31,3% la quota di chi beve più di mezzo litro di vino al giorno. Si tratta di spostamenti non solo dovuti a ragioni DQDJUDȴFKH PD DQFKH IUXWWR GHOOȇHYROX]LRQH GHO rapporto tra i consumatori e il vino. Se trent’anni fa questa bevanda era un alimento parte integrante del pasto, oggi il suo consumo è diventato, in larga parte, un fatto culturale in senso lato. Il vino rappresenta il territorio di produzione, la sua storia e le sue caratteristiche, racconta di FRORUR FKH OR SURGXFRQR H LQȴQH ª SHUFHSLWR come un mondo interessante la cui conoscenza è apprezzata nel contesto sociale. Evidentemente CAVIT Valdelac Cuvée Rosé, fragrante e fruttato Situato alle porte di Trento, Cavit è un Consorzio di cooperative che riunisce 11 cantine sociali con 5.250 viticoltori coprendo un’area vitata pari a oltre il 60% di tutto il vigneto trentino. Fiore all’occhiello del sistema Cavit è Pica, acronimo di Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola, che rappresenta la più avanzata piattaforma tecnologica in Italia per l’implementazione di una viticoltura intelligente ed ecosostenibile. Inaugurato nel 2021 in collaborazione con diversi enti di ricerca, Pica è un progetto ambizioso nato con l’obiettivo di assicurare la migliore gestione e resa delle coltivazioni. Oggi, dopo continui investimenti in ricerca e sviluppo, rappresenta un modello evoluto di pratiche agronomiche che costituisce l’innovativo modus operandi della filiera Cavit sotto la regia dell’enologo Andrea Faustini: una squadra di agronomi specializzati assiste i viticoltori nel presidio e nella difesa dei vigneti per il conseguimento dei migliori risultati di raccolta. Così, Cavit ha ribadito la propria leadership nei vini trentini. Nel canale Horeca prosegue l’affermazione della linea I Masi, veri e propri cru, e le eccellenze frutto di una selezione di specifici territori vocati alla produzione di vitigni autoctoni come la linea dei Trentini Superiori. Come il Valdelac, Cuvée Rosé Igt delle Dolomiti, un rosato che nasce dall’unione di due varietà autoctone, teroldego e schiava. In Trentino, negli anni ’70 la schiava veniva principalmente vinificata in rosso, ma già in quegli anni Cavit produceva vini rosati da vitigni tipici del territorio: in seguito è cresciuta sempre di più la vinificazione in rosato di questo vitigno autoctono molto diffuso in tutta la regione e coltivato da tempo immemore; il teroldego, invece, è il vitigno caratteristico della provincia di Trento, coltivato nella Piana Rotaliana e di cui si hanno testimonianze scritte a partire dal XV secolo. Valdelac Cuvée Rosé nasce da una accurata scelta delle uve che effettuano un brevissimo contatto sulle bucce in pressa, prima di essere pigiate; segue la fermentazione a temperatura controllata; l’affinamento avviene in acciaio inox per conservarne fragranza e freschezza, prima dell’imbottigliamento a freddo. Ha un colore rosato tenue, vivo e brillante, profumo fragrante e timbro fruttato; corpo leggero, ma di buona persistenza e sapidità. Per i produttori dialogare con i Millennial è importante e in questi ultimi anni sono state lanciate etichette che puntano proprio a questo segmento con nomi e packaging interessanti. Sopra, vigneti in Trentino dove Cavit produce vini di qualità elevata espressione del territorio

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