61 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 il riferimento è a un consumo di vino moderato che accompagni semplicemente il pasto o che rappresenti occasione di degustazione e conoscenza, oltre che di convivio. 1HO GHWWDJOLR UHJLRQDOH FL VRQR GLHUHQ]H DQFKH notevoli. L’Umbria vanta la maggiore quota di consumatori rispetto alla popolazione (62%), seguita dalle Marche (60%) e -a pari merito con il 59%- da Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta. A seguire, le due regioni rossiste per eccellenza -Toscana e Piemonte- con il 58%, mentre in coda ci sono le Isole: Sardegna (48%) e Sicilia (45%). Con quasi il 20% la Lombardia è in testa alla ripartizione dei consumatori per regione, seguita dal Lazio (10%) e dal Veneto (9%). L’avanzare dell’età delle generazioni più “vicine” per tradizione al consumo del vino spiega l’aumento dei consumatori più maturi, in primis gli over 64, seguiti dalla fascia tra i 50 e i 64 anni, i cosiddetti Boomer. Ma il futuro è dei Millennial e della Generazione Z. Il fenomeno non è, ovviamente, solo italiano, ma si registra anche in Francia, tant’è che i produttori della Borgogna, rendendosi conto del costante “invecchiamento” dei loro consumatori, hanno commissionato una ricerca alla società di consulenza Kantar per capire come comunicare con i Millennial, le persone oggi di età compresa tra i 27 e i 41 anni nel 2021 (nati tra il 1980 e il 1994). Secondo l’indagine, in Francia i volumi consumati dagli over 64 sono cresciuti negli ultimi dieci anni del 10%, arrivando a rappresentare nel 2021 addirittura il 44%. Al contrario, i consumatori sotto i 35 anni “valgono” stabilmente il 6% dei consumi, quelli tra i 35 e i 49 anni sono scesi al 17% e quelli tra i 50 e i 64 anni al 34%, mentre 10 anni fa rappresentavano La ristorazione è in ripresa e sta lavorando molto bene. Le carte dei vini puntano su prodotti particolari, meno conosciuti ma che incuriosiscono il consumatore. Nella foto, i vigneti di Col Sandago, nella Marca Trevigiana COL SANDAGO La rinascita del Wildbacher, elegante e vigoroso Quella del wildbacher è storia di resilienza e sensibilità. Le sue radici affondano in Stiria Occidentale, nel sud-est dell’Austria, tra le campagne di Deutsch-Landberg. È un vitigno fiero e testardo che due secoli fa arriva sulle colline di Col Sandago, nella Marca Trevigiana, a Susegana (Tv), dove inizia una nuova vita. L’approdo non è facile, perché oscurato da altri vitigni, più noti e diffusi. Relegato in un angolo, il wildbacher quasi scompare, per poi essere riscoperto grazie all’intuito di Martino Zanetti che lo affida ad agronomi esperti. Comincia così la sua rinascita, favorita da una viticoltura attenta e da pratiche enologiche accurate. Alla vendemmia dei piccoli grappoli dagli acini compatti e poco polposi (biotipo Col Sandago) segue il processo di vinificazione con diraspatura e pigiatura delle uve e la fermentazione tradizionale in rosso con macerazione sulle bucce di 15-20 giorni con rimontaggi giornalieri; segue la fermentazione malolattica. Poi il vino affina per 24-30 mesi in botti di rovere e riposa altri 12 mesi in bottiglia. Dal colore rosso pieno, Wildacher 2016, Igt dei Colli Trevigiani, ha un profumo ampio, intenso, con sentori di frutti di bosco, erbe aromatiche e spezie dolci. Il gusto è elegante e vigoroso, ben strutturato e tannico, con una buona acidità nel finale che dona freschezza.
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