62 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 ULVSHWWLYDPHQWH LO LO H LO /D VȴGD SHU garantirsi il futuro, quindi, è rappresentata dal mantenere l’interesse dei consumatori più anziani, che sono in testa agli acquisti dei vini fermi, e al contempo dal riuscire a catturare quello di coloro che hanno meno di 50 anni. E, considerando che da anni il settore enologico promuove azioni di marketing rivolte ai Millennial, e non sempre con successo, vista la loro ”infedeltà” nella scelta delle bevande alcoliche, il suggerimento della società di analisi di intercettare l’interesse delle fasce di età più mature è in generale molto prezioso. La ricerca di Kantar evidenzia che il più alto potenziale di acquisto, puntando al valore e non ai volumi, ª GHOOD IDVFLD WUD L H L DQQL ȴQDQ]LDULDPHQWH solida, ma non per questo non attenta al denaro che spende volentieri, anche pagando di più, per vini locali e sostenibili. Forse per l’esperienza di aver visto il “logorio” del Pianeta, forse perché non si è fatto e non si fa abbastanza per l’educazione ambientale delle nuove generazioni, emerge come le persone mature siano più sensibili al consumo responsabile: il 90%adotta comportamenti quotidiani per preservare le risorse naturali, l’88% acquista prodotti rispettosi dell’ambiente, l’85% preferisce l’acquisto di prodotti locali quando possibile e il 74% si dice pronto a pagare di più per un marchio che retribuisca meglio i piccoli produttori. Peraltro si tratta di tendenze che, in generale e trasversalmente nelle generazioni, sono state amplificate dalla pandemia, come è stato evidenziato da una ricerca di Ipsos presentata nel 2021. Tendenze che rendono generalizzabile a tutti i produttori di vino, e non solo, e per tutte le fasce di età di consumatori l’indicazione data da Kantar al Bureau Interprofessionnel des Vins de Bourgogne: rimettere al centro il produttore, il suo lavoro e le pratiche produttive. Non per nienI consumi mondiali di spirit, birra e altro segnano il passo e di fronte a un calo dei consumi si rende necessario un aumento del valore in un momento in cui il potere d’acquisto dei consumatori è minore: le aziende intervengono con strategie e iniziative di marketing. Sopra, la cantina di Formentini a San Floriano del Collio, in Friuli SPECIALE FORMENTINI Collio Doc Bianco, il territorio in bottiglia La cantina di San Floriano del Collio (Go), fondata nel 1520, ha contribuito in maniera importante alla storia enologica della zona grazie alla sua capacità di interpretare e valorizzare i fattori climatici, ambientali e umani del territorio. La conoscenza del terroir e la collaborazione con i viticoltori ha permesso a Formentini di cogliere al meglio le peculiarità delle singole microzone e di ottenere uve di qualità costante con vini eleganti e complessi come il blend simbolo del Collio che l’azienda interpreta secondo la tradizione con i tre vitigni caratteristici: tocai friulano, ribolla gialla e malvasia istriana. Il Collio Doc Bianco è frutto delle uve coltivate nei vigneti di Oslavia e San Floriano del Collio a 150-250 metri sul livello del mare. Dopo la raccolta manuale, le uve sono vendemmiate separatamente e, dopo la macerazione a freddo, sono pressate in maniera soffice. La lenta fermentazione del mosto fiore avviene in tonneau di rovere francese da 500 litri. Qui il vino affina per 12 mesi fino al momento del blend. Segue un ulteriore affinamento in bottiglia di almeno sei mesi. Il Collio Doc Bianco 2020 ha colore giallo dorato intenso, profumo complesso di fiori di campo e camomilla che evolve verso note di agrume candito e pasticceria. Al palato è sapido e ricco, con un retrogusto di pesca gialla matura.
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