64 Food&Beverage |settembre-ottobre 2022 te i produttori, italiani in testa, stanno portando avanti pratiche di sostenibilità, in vigna e in cantina, valorizzazione di piccole aree di vigneto (cru) creando vini con maggior personalità e carattere, sempre più legati al territorio e rispondenti alla SHUVRQDOH ȴORVRȴD SURGXWWLYD GHO YLWLFROWRUH /D WHQGHQ]D RJJL ª GLVWLQJXHUVL RUHQGR SURGRWWL che trasmettano un’emozione e raccontino le peculiarità del territorio, dell’uva, di una particolare tecnica produttiva, creando anche intorno a quella distintiva bottiglia di vino una storia che DRQGD OH SURSULH UDGLFL LQ TXDOFRVD GL FRQFUHWR e di amato in cui si evince l’anima del produttore stesso che si esprime sempre di più anche in packaging impattanti, colorati e “parlanti”. Che i consumi mondiali di spirit, vino, birra e bevande ready to drink non crescano più sembra essere una certezza. La tendenza riguarda tutti gli alcolici, tutti i mercati e tutte le fasce di età, per cui la crescita del settore vino non può Le aziende puntano l’accento sulla sostenibilità e sull’aspetto green della filiera vinicola. Inoltre, si assiste a una riscoperta dei vitigni autoctoni, tornano in auge nomi dimenticati e sempre di più si procede alla valorizzazione di piccole aree. Nella foto, le viti ad alberello della Cantina Pellegrino a Pantelleria SPECIALE PELLEGRINO Isesi, espressione pantesca delle uve zibibbo Sguardo rivolto al futuro e intraprendenza nel tracciare nuove strade, sempre rispettando la storia dei territori e delle persone che ci vivono caratterizzano il modus operandi di Pellegrino. Dal 1880 la Cantina coltiva le migliori uve siciliane, rappresentando oggi una realtà di grande tradizione ed esperienza. In oltre 140 anni ha acquisito una profonda conoscenza del territorio, dei metodi di coltivazione dei vitigni autoctoni, delle migliori tecniche di vinificazione delle uve. Pellegrino conta su 3 cantine, che ne raccontano le tre anime e l’eclettismo della gamma. Grazie al contributo di tre enologi specializzati, a Cardilla (Tp) si vinificano i vini bianchi e rossi, a Pantelleria i vini dolci e un’importante bianco secco, a Marsala l’omonimo grande vino. A Pantelleria l’azienda approda nel 1992 e qui la cantina è la prima realtà produttiva di vino da uve zibibbo, provenienti da vigneti coltivati da viticoltori locali, che in tal modo vedono sostenuto il loro faticoso lavoro, la viticoltura eroica connessa alla coltivazione dell’alberello pantesco riconosciuta Patrimonio dell’Umanità Unesco. A Pantelleria nascono il passito naturale Nes, nel 2022 insignito del riconoscimento di Miglior vino dolce d’Italia da Bibenda, e Isesi, un vino bianco secco Pantelleria Doc da uve zibibbo in purezza, espressione autentica di questa terra unica. Le viti di zibibbo, coltivate ad alberello pantesco, battute dal forte vento, trattengono il sale marino, mentre le radici, allungate in profondità nel terreno di origine vulcanica, ferroso e leggermente argilloso, si appropriano dei sali minerali di cui è ricco il terreno, e tutto ritorna nel calice, quasi fosse un rito magico. La raccolta dei grappoli destinati a Isesi è manuale e avviene nella prima decade di settembre. Le uve vengono vinificate in riduzione con pressatura soffice, per ottenere un vino equilibrato ed elegante. Dodici mesi di affinamento in acciaio gli regalano un bouquet aromatico molto importante: al naso si percepiscono spiccate note di mela verde, pesca bianca, fiori di cappero e gelsomino, accompagnate da lievi sentori di fiori e salvia. Nel bicchiere si sprigiona tutta l’espressione aromatica del gelsomino, del pompelmo, degli olii essenziali. Isesi è un vino intenso e di gran carattere. Ad avvolgerlo un’elegante bottiglia scura, semplice ed essenziale, nera come le pietre vulcaniche dell’isola.
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