N°144 Novembre

29 Food&Beverage | novembre 2022 Il Marchese di Roma ora è anche milanese Lorenzo Renzi e Davide Solari, proprietari de Il Marchese di Roma e di Milano. Il locale milanese è molto ampio, ricco e opulento nell’ambientazione, ma con dettagli decorativi poveri che ricordano l’osteria. In cucina lo chef Daniele Roppo: ama la cucina artigianale e propone piatti romani alleggeriti, con prodotti freschissimi Bibi Monti LOCALI Il ristorante ispirato al film del Marchese del Grillo arriva anche nel capoluogo lombardo. Un’elegante osteria in Brera con una cucina dalle radici romane e un importante banco bar Milano è sempre più romana. Ai locali che hanno reso più familiari Gricia e Cacio e pepe ai milanesi si aggiunge anche Il Marchese, Osteria, Mercato e Liquori, il ristorante e cocktail bar ispirato nel design e nel decor alle ambientazioni de Il Marchese del Grillo, il celebre film di Mario Monicelli del 1981con Alberto Sordi. Così, a quattro anni dall’apertura nella Capitale, arriva nell’elegante quartiere di Brera una nuova proposta di Davide Solari e Lorenzo Renzi, romani Doc, proprietari dell’indirizzo capitolino. Il Marchese Milano è una versione più opulenta e ricca di quella romana all’interno di un palazzo dei primi del ’900 decorato con marmi di pregio: preservando la coerenza del design originario, è stato realizzato un progetto che rispettasse e valorizzasse la storia dell’edificio di stile neoclassico, ma ispirato alle ambientazioni di un film di un’altra epoca. Così, non manca nei dettagli decorativi la parte più povera e più vera dell’osteria frequentata dal popolo, rappresentata dal legno grezzo e dall’aspetto volutamente decadente delle pareti. Anche il ristorante omaggia le locande, fra tavoli di legno e sedie di fattura artigianale. Spazi ampi (700 metri quadrati al piano strada più altri 200 nella zona magazzino) per un locale da vivere dall’aperitivo del pranzo fino al dopo cena, Il Marchese è un’elegante osteria con una filosofia culinaria dalle forti radici romane ispirata alle ricette della tradizione alleggerite dal cuoco Daniele Roppo chenutreunapassioneper la gastronomia artigianale e per una cucina genuina che si concretizza nella ricerca di un prodotto freschissimo e di prossimità. Così, nei piatti si ritrovano dal guanciale acquistato da Re Norcino, una realtà ultracentenaria di Ascoli Piceno, al pecorino di Cibaria, prodotto in altura e molto più dolce degli altri, dal baccalà pescato all’amo ai funghi porcini raccolti sulle colline laziali. Nel menu, tra gli antipasti, spicca la Crocchetta di bollito con la salsa verde, piatto romano e “ricetta di mia nonna -rivela il cuoco- nella quale faccio bollire e stracuocere il campanello e la punta di petto di manzo insieme a qualche spezia ed erba aromatica”. Tra i primi in carta, oltre agli immancabili romani, ci sono proposte stagionali come lo Gnocco con ragù di coda alla vaccinara, sedano croccante e cacao amaro e il Risotto agli agrumi, tartare di tonno, pistacchi e teriyaki. Tra i secondi, oltre al classico Filetto come i saltimbocca -un filetto di vitello con salvia e prosciutto- anche la Pancia di maiale, patata all’arancia e mela verde e il Polpo su crema di zucchine alla scapece, fiore di zucca e soia caramellata. Ampio spazio e grande importanza anche al banco bar dove per i cocktail c’è Fabrizio Valeriani, bartender con una solida esperienza che offre una miscelazione classica e sperimentale, d’avanguardia e basata sul gusto, con accostamenti che si sposano con la cucina, in un intrigante cocktail pairing da accompagnare al pasto, usando anche prodotti insoliti nei cocktail creati principalmente low Abv (a basso contenuto di alcol), come alcune verdure.

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