N°144 Novembre

37 Food&Beverage | novembre 2022 INDAGINI La pasta punta sulla sostenibilità Quasi 9 italiani su 10, dice una ricerca dell’Unione Italiana Food, prestano attenzione agli aspetti di sostenibilità quando sono al supermercato. L’attenzione ha coinvolto anche i pastifici italiani. Se infatti un alimento tipico della tradizione riesce a mantenersi protagonista della spesa è anche per la sua capacità di rispondere alle esigenze del consumatore. I pastai difendono il loro primato puntando su innovazione e qualità: il settore (che conta quasi 120 imprese, dà lavoro a oltre 10.200 addetti e genera un valore di 5,6 miliardi di euro) investe il 10% del proprio fatturato in ricerca e sviluppo per rendere gli impianti più moderni e la pasta sempre più sostenibile. Per una impresa alimentare su due è fondamentale, se non addirittura necessario, puntare sull’innovazione. E, per quanto riguarda la pasta, con i soli investimenti effettuati nel comparto negli ultimi anni, i consumi idrici hanno subito un calo del 20% , i rifiuti recuperati sono circa il 95% del totale e l’emissione di anidride carbonica corrispondente è diminuita del 21%. BUSINESSNEWS RESPONSABILITÀ Certificazione B Corp per Nespresso Nespresso ha ottenuto, a livello globale, la certificazione B Corp, unendosi così a un movimento internazionale di 4.500 imprese che stanno ripensando il modo di fare business e che si impegnano a rispettare elevati standard di responsabilità sociale, ambientale e di trasparenza. In Italia, Nespresso rafforza il proprio impegno per perseguire un modello di business sostenibile adottando anche lo status di Società Benefit, integrando nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente. Tra gli elementi chiave che hanno contribuito alla certificazione vi sono l’approccio unico all’approvvigionamento del caffè adottato da Nespresso -attraverso il Programma AAA Sustainable Quality, in collaborazione con Rainforest Alliance- l’alleanza strategica con Fairtrade e il programma globale di riciclo delle capsule esauste in alluminio. BILANCI Surgital, nel 2021 ricavi al 36% Cresce a doppia cifra Surgital, con una chiusura di bilancio che presenta dati molto vicini ai valori assoluti ed eccezionali realizzati nel 2019. Il 2021 ha visto un incremento dei ricavi del 36% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato di Gruppo è di 78.700.000 euro (58% Italia e 42% estero); margine operativo lordo (Ebitda) 13.900.000 euro, utile netto di esercizio 5.650.000 euro. A livello industriale è in fase finale l’ampliamento dello stabilimento di 4 mila metri quadrati che porterà la superficie produttiva a 35 mila metri quadrati su un’area totale di 200 mila; qui sono state installate cinque nuove linee produttive -in aggiunta alle 28 già presenti in azienda- che porranno le basi per lo sviluppo futuro di tutte le categorie merceologiche trattate, ovvero pasta ripiena fresca surgelata, pasta lunga e corta fresca surgelata e piatti pronti surgelati. Nel progetto dell’azienda di Lavezzola (Ra) non mancano iniziative di riorganizzazione interna, trasformazione digitale e automazione sempre più evoluta, per garantire l’alta qualità dei prodotti. Nella foto, Massimiliano Bacchini, membro del CdA e direttore commerciale. RISULTATI L’incremento costante di Cantina Valle Isarco Cantina Valle Isarco ha chiuso l’anno fiscale al 31 agosto segnando +23% sui ricavi rispetto al 2021 e +20% rispetto all’anno record, il 2019. La più giovane cooperativa vitivinicola dell’Alto Adige è passata dai 6.300.000 di euro di fatturato del 2021 ai 7.600.000 del 2022. Un incremento di fatturato costante della cantina negli ultimi anni, che è passata dai 4,3 milioni di euro del 2014, anno dell’ingresso in azienda del direttore generale Armin Gratl (nella foto), agli attuali 7,6 milioni. Uno sviluppo e una crescita anche in termini di soci e non solo: Cantina Valle Isarco, infatti, conta oggi 135 soci e 150 ettari di vigneti in 11 Comuni, da Bolzano fino a Bressanone. Cantina Valle Isarco fattura l’85% in Italia, di cui metà in Alto Adige e il 15% all’estero. Il canale horeca rappresenta un focus imprescindibile nell’ambito della strategia distributiva intrapresa dalla cantina, con eccezione dell’Alto Adige in cui registra circa l’8% del fatturato anche nella Gdo.

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