57 Food&Beverage | novembre 2022 affinamento in tini di cemento vetrificati. Differenti i processi utilizzati per le annate successive con 12 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia da 80 ettolitri e ulteriori 6 mesi in bottiglia (1988), 24 mesi in botte, 6 in barrique e poi in bottiglia per la ’96, differenti botti per la 2000, 36 mesi per la 2014 e botti e vasche di cemento per la 2018. L’annata 1977 è vibrante, con una vena acida molto intensa, sapida, quasi salina, ricchissima di succo e con un tannino vellutato. La 1982 ha toni più scuri, accenni terrosi, di caldarroste: è un vino più cupo del precedente, con un tannino più importante; nell’uvaggio c’è ancora la malvasia. La 1988 è in bell’equilibrio, con note di frutti scuri, foglie di alloro, liquirizia e cacao. Nella ’96 entrano le uve di due territori, Castello di Montemasso, a San Polo in Chianti, e Tenuta Santedame, a Castellina in Chianti, che insieme danno eleganza e struttura; si avverte di più il carattere del Sangiovese: questa è l’annata che definirà il Chianti Classico in cui si vieteranno le uve a bacca bianca. L’annata 2000 è più morbida e strutturata: qui intervengono merlot e cabernet sauvignon che donano più antociani; ha una dolcezza succosa ed è un vino meno austero. La 2014 è stata un’annata piovosa e impegnativa: al sangiovese si affiancano il merlot e il colorino con note di eucalipto; si avverte una grande freschezza nel tannino e l’alcol dona volume e rotondità. La 2018 svela sentori di frutta rossa e frutti neri, prugna e liquirizia, note balsamiche e mineralità. Nel complesso sono vini che sorprendono per il vigore e la freschezza: una grande prova di stile e capacità del team Ruffino. Un brindisi per Sandro Sartor e Annarita Cicciarelli, direttrice marketing, con il wine writer Filippo Bartolotta e l’enologo della Casa toscana Gabriele Tacconi. Bartolotta ha guidato la degustazione di sette annate di Chianti Classico Riserva Ducale Oro dalla 1977 alla 2018: vini che sorprendono per il rigore e la freschezza. A fianco, vigneti nella tenuta Santedame e, in alto, a Poggio Casciano, dove nascono le uve sangiovese di questo storico vino
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