62 Food&Beverage | novembre 2022 SPECIALE Fra i dati positivi sulle bollicine spicca l’aumento del prezzo di acquisto medio. I valori unitari dello spumante infatti sono cresciuti di più rispetto ai volumi.Nella foto, i vigneti del Maso Sette Fontane e i Trentodoc in affinamento nella cantina di Cesarini Sforza si confermano comunque appassionati di bollicine. Il Prosecco Doc è leader nel consumo dentro e fuori dall’Unione Europea. Alla dogana i vini spumanti italiani hanno fatto segnare un valore globale di 1,9 miliardi di euro (sui 6,9 totali) con una crescita nel 2021 del 29% sul 2020. Record anche nel giro d’affari al consumo: per la prima volta il valore sulle tavole mondiali supera i 6,8miliardi di euro, con un prezzo di acquistomedio a bottiglia intorno a 11 euro. Questa è la notizia migliore che definisce, finalmente, una crescita anche dei valori. “Per la prima volta nel 2021 -commenta Giampiero Comolli che guida l’Ovse- i valori unitari dello spumante italiano all’estero sono cresciuti di più, anno su anno, dei volumi: questi ultimi registrano un +9,22% contro un +10,80%”. A oggi, complice anche il riscaldamento globale che ha prolungato le temperature miti, il segmento della ristorazione nelle aree meta di flusso turistico CESARINI SFORZA 1673 Riserva fine e avvolgente dalla vendemmia 2014 Cesarini Sforza è tra le più note case spumantistiche trentine e una delle aziende che hanno contribuito alla nascita e all’affermazione del Trentodoc, la Denominazione simbolo delle migliori bollicine di montagna. Fondata a Trento nel 1974 da Lamberto Cesarini Sforza assieme a un ristretto gruppo di amici, questa azienda produce spumanti metodo Classico che sono lo specchio fedele di un territorio vocato e di una viticoltura di qualità, uniti a un’attenta filosofia produttiva, fatta di storia, tradizione e innovazione. Cesarini Sforza è oggi sinonimo di bollicine di classe, ambasciatrici dell’arte spumantistica trentina, capaci di conquistare sia i neofiti che gli intenditori più esigenti. Le uve destinate agli spumanti Cesarini Sforza sono coltivate prevalentemente in Valle di Cembra e sul conoide della zona di Lavis a una quota che va dai 300 ai 600 metri sul livello del mare. Il paesaggio è dominato dai vigneti sostenuti da ampi terrazzamenti delimitati da muretti a secco che nel loro complesso si sviluppano per oltre 700 chilometri. Qui si possono identificare microclimi diversi che, insieme ai terreni prevalentemente sabbiosi di origine porfirica e all’ottimale ventilazione, rendono questa valle particolarmente vocata alla coltivazione delle varietà bianche. Portavoce dell’eccellenza di Cesarini Sforza è il 1673 Riserva, prodotto con le migliori uve chardonnay provenienti dai vigneti d’altura più vocati della vendemmia 2014. La marcata escursione termica tra il giorno e la notte, mitigata dall’Ora del Garda che si incanala nella Valle di Cembra, e l’ottimale esposizione contribuiscono a una perfetta maturazione delle uve e alla concentrazione negli acini dei tipici e ricercati aromi: sapidi e minerali da un lato, fruttati e floreali dall’altro. Questo metodo Classico esalta la vocazione del suo terroir di origine: la ricercata precisione che accomuna ogni fase della produzione dà vita a un Trentodoc Riserva di innato equilibrio e di grande armonia gustativa che affina sui lieviti per almeno 70 mesi. Fine e avvolgente al naso, ha delicati sentori immediati che sono il preludio di aromi più complessi in continua evoluzione nel calice. Dal perlage fitto e lucente, è sapido e ricco al palato, dal sorso profondo e persistente.
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