N°144 Novembre

70 Food&Beverage | novembre 2022 Francesco Torlaschi ALIMENTAZIONE Anche la carne può essere sostenibile “Cow is Veg. Il ruolo dei ruminanti in una dieta sostenibile” è il titolo di un incontro organizzato da Assocarni. Dove si è parlato del ruolo dei bovini per il clima, l’alimentazione e l’economia La sostenibilità è una delle sfide dell’industria alimentare. Se nel mondo del vino non c’è azienda che non manca di sottolineare la propria attenzione all’ambiente, la situazione non è diversa negli altri settori del comparto. Di questo si è parlato al meeting Cow is Veg. Il ruolo dei ruminanti in una dieta sostenibile, organizzato da Assocarni in collaborazione con Coldiretti, durante il quale un gruppo di scienziati internazionali si è confrontato sul tema guardando al sistema zootecnico sotto differenti aspetti, ambientale, ma anche economico e sociale. Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, ha sottolineato l’importanza del sistema zootecnico per la “grande sfida della sostenibilità”, ricordando che nel mondo 1,3 miliardi di persone vivono grazie al lavoro in zootecnia. “Sono molte le questioni importanti sui cui si può lavorare insieme: contro le emissioni, sulla qualità dei mangimi, sull’utilizzo dei terreni e dei suoli, per la selezione delle razze, sulla gestione dei reflui, per la circolarità integrale dei sistemi zootecnici. Temi concreti che aiutano a spostare in avanti l’equilibrio per renderlo sempre più sostenibile e più avanzato”. La sfida globale per i prossimi anni consisterà, infatti, nel garantire cibo sicuro e prodotto in maniera sostenibile a una popolazione crescente: secondo le stime Fao sarà necessario garantire un aumento medio del 30% della disponibilità di alimenti di origine animale, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Frank Mitloehner, air quality specialist in Cooperative Extension al dipartimento di Scienze animali della Uc Davis, ha preso in esame l’aspetto climatico: “I bovini sono spesso etichettati erroneamente come un problema climatico, mentre in realtà rappresentano un’opportunità: gestendo al meglio le emissioni, soprattutto di metano, i bovini diventano parte della soluzione climatica. In alcune regioni, l’allevamento può raggiungere la neutralità climatica -il punto in cui non comporta ulteriore riscaldamento climatico- con riduzioni fattibili di metano, il tutto fornendo al contempo alimenti altamente nutrienti”. Anidride carbonica e metano non hanno la stessa permanenza nell’atmosfera e lo stesso impatto sul clima. Il metano emesso naturalmente dai bovini viene scomposto in atmosfera e riconvertito in CO2 nel giro di dieci anni per poi essere riassorbito dalle piante con la fotosintesi, rientrando nel naturale ciclo biogenico del carbonio. Invece, la CO2 prodotta dai combustibili fossili si accumula e permane nell’atmosfera potenzialmente per mille anni. Agendo, quindi, sul contenimento delle emissioni di metano dei bovini si opererebbe un effettivo sequestro di carbonio in atmosfera, rendendo di fatto la zootecnia un settore attivo nella lotta al cambiamento climatico. Dal punto di vista alimentare la carne rimane un’importante fonte di proteine di alta qualità e di vari micronutrienti di cui si rilevano carenze a livello globale (anche in gran parte delle popolazioni occidentali) come ferro, zinco e vitamina B12. Come riportato da Frederic Leroy, professore in Scienze dell’Alimentazione alla Vrije Universiteit Brussel, “la carne dovrebbe essere considerata un alimento chiave per migliorare lo stato nutrizionale nell’ambito di una dieta sana, soprattutto per La sostenibilità coinvolge anche gli allevamenti. Assocarni lo ha ribadito in un convegno con scienziati ed esperti che hanno messo a fuoco il sistema zootecnico sotto differenti punti di vista. Insieme si può lavorare contro le emissioni, sulla qualità dei mangimi, sull’utilizzo dei suoli, per la selezione delle razze, sulla gestione dei reflui, per la circolarità integrale

RkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==