72 Food&Beverage | novembre 2022 Acqui Terme, città termale fondata dai Romani, vanta diverse specialità del territorio in cui si distinguono etichette interessanti e dolci preparati con ricette che si tramandano da generazioni Gio Pirovano L’Alto Monferrato Acquese tra vini e amaretti TERRITORI L’ Alto Monferrato nei dintorni di Acqui Terme. Una terra di confine tra Piemonte e Liguria, in provincia di Alessandria, e differente rispetto a quella del Basso Monferrato, intorno a Casale, e a quella astigiana. Una terra dove oltre alle note produzioni enologiche di qualità, si trovano specialità dolciarie che ancora oggi replicano ricette storiche. Tra le cantine del territorio spicca Alice Bel Colle, una cooperativa che prende il nome dal borgo di case colorate raccolte intorno alla piazza principale, con una gestione di oltre 350 ettari, condotti da un centinaio di piccoli viticoltori e la cui gamma produttiva, diversificata in più linee, vede ogni varietà coltivata su terreni vocati. A oltre mezzo secolo dalla sua fondazione è una realtà che ha avuto una marcata evoluzione, ha saputo innovare per esprimere eccellenza, è diventata un motore di ricerca e sviluppo, con investimenti costanti. Una cooperativa, fondata nel 1955, in cui il presidente Claudio Negrino è supportato dal vicepresidente Bruno Roffredo. In cantina l’enologa responsabile è Diana Reggio, giovane molto preparata, a cui si affianca, come consulente, l’enologo piemontese Beppe Caviola. Il parco vigneti è composto dal moscato bianco (con 200 ettari) seguito da brachetto e barbera e poi chardonnay, dolcetto e cortese. L’offerta comprende etichette come Filarej Piemonte Moscato Secco ottenuto da uve moscato bianco. In cantina dopo una breve macerazione pellicolare, fermenta in vasche di acciaio inox a temperatura controllata e affina poi due mesi in bottiglia. Nel calice ha un colore giallo paglierino chiaro, profumi intensi e aromatici con note di fiori di sambuco, mughetto, ginestra e rosa selvatica; al palato è morbido, con un piacevole retrogusto aromatico e un finale lievemente ammandorlato. Di grande bevibilità, è ideale per l’aperitivo e si sposa molto bene con la cucina orientale. È interessante anche il Monte Ridolfo Acqui Docg secco, ottenuto da uve brachetto d’Acqui, varietà aromatica rossa, vinificato e affinato in vasche d’acciaio per sei mesi e successivi altri tre in bottiglia. Dal colore rosso rubino scarico, al naso sprigiona intensi sentori di rosa che evolve in note di geranio, seguite da frutti rossi con una chiusura di muschio. Al palato è equilibrato, con un lieve tannino morbido, una sensazione finale lunga e persistente. In tavola si abbina ad affettati, tartare di carne, preparazioni a base di pollame e anche a formaggi freschi e primi piatti non troppo elaborati a base di carne. Alice Bel Colle lo realizza nella linea cru in una versione identitaria del territorio. “I terreni bianchi delle colline sono il segreto dei profumi che caratterizzano tutti i nostri vini, e la terra, per noi che siamo contadini, è la madre di tutto -commenta il presidente Negrino- Dal belvedere di Alice si possono ammirare vigneti a perdita d’occhio che abbracciano tutta la collina a 360 gradi. Il Filarej e il Monteridolfo, due rappresentazioni della vocazionalità dei nostri territori, ottenuti solo dai migliori filari, sono nati da una visione innovativa del gusto per i consumatori che ricercano l’eleganza, i profumi e gli accostamenti anche con le cucine etniche. Il Moscato e il Brachetto, infatti, non sono vini da conoscere solamente al termine del pasto, ma rappresentano una frontiera da esplorare anche in altri momenti. Sono apprezzate dai giovani, ma anche nel mondo della ristorazione si sta iniziando a proporre più facilmente queste versioni secche”. Passando alla pasticceria, è da ricordare il laboratorio di Moriondo Virginio a Monbaruzzo che produce amaretti secondo la ricetta originale del ’700. Una storia che avuto protagonista Francesco Moriondo, economo presso la Mandria di Venaria, e il suo innamoramento per una fanciulla siciliana, pasticcera alla casa reale. Ritiratosi dalle dipendenze reali Francesco tornò aMonbaruzzo e , i ns i e - me alla La Fontana della Bollente, ovvero la fonte di acqua calda che a 75°C di temperatura e con una portata di 560 litri al minuto, sgorga nel centro di Acqui Terme, in piazza della Bollente. Da assaggiare, quindi, oltre ai vini, anche l’acqua
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