8 Food&Beverage | novembre 2022 UOMINI&VIGNE SICILIA Autoctoni di Santa Tresa Stefano Girelli è un produttore trentino che vent’anni fa si è innamorato della Sicilia e ha deciso di iniziare lì una nuova avventura enologica. Nel 2001 ha fondato l’azienda anta Tresa (70 ettari di vigneto), nel ragusano, e ha deciso di produrre uva e vino biologico. “Abbiamo voluto entrare in sintonia con madre natura e prenderci cura del territorio focalizzandoci sui vitigni autoctoni”. Nel 2016 Girelli ha acquistato l’azienda Cortese, 14 ettari dove erano coltivati in biologico nero d’Avola e frappato. “Il nostro obiettivo è sottolineare la territorialità dei vitigni autoctoni e offrire una tipicità estrema”, spiega il produttore. In degustazione con la cucina di Pino Cuttaia all’Ariosto Social Club di Milano, Girelli ha proposto tre nuovi vini oltre al Frappato Brut Rosé 2021 di Santa Tresa fresco e fruttato, accompagnato da un Battutino di gambero rosso con olio agli agrumi e maionese di bottarga. O di Santa Tresa nasce dal progetto di un vigneto sperimentale piantato nel 2014 con un vitigno autoctono praticamente scomparso, orisi, un’uva rossa che sembra essere un incrocio tra sangiovese e montonico bianco. “È una varietà che sa difendersi dal clima e dalle malattie. O nasce nella vendemmia 2020, fermenta in botte di rovere di Slavonia, con lieviti selezionati e numerosi rimontaggi; poi si ricolmano le botti con lo stesso vino che svolge spontaneamente la malolattica; dopo un anno passa in acciaio dove resta 4-5 mesi. Ha una precisa personalità: profumi di frutta, fiori, ciliegia e fragola, con un tocco di spezie dolci; al palato svela ciliegia, cedro e pepe rosa, è morbido e corposo, avvolgente”. Perfetto con la Parmigiana del giorno dopo. Avulisi 2018 Riserva, 100% nero d’Avola di Santa Tresa, nasce nella vigna più vecchia dell’azienda, piantata nel 1962 in coltura promiscua. La fermentazione e la vinificazione avvengono in barrique di rovere e questo consente di avere un vino più rotondo e complesso. Ha accompagnato una particolare Cacio e pepe con la tuma persa. Dall’azienda Cortese viene invece il frappato da cui nasce Boscopiano 2019: “Questo Frappato è più intenso e nasce dalla fermentazione in un’anfora di terracotta da 7 ettolitri: qui il vino rimane un anno acquisendo grande personalità, finezza, profondità e un tannino setoso. Se ne producono solo 2 mila bottiglie”. Ha accompagnato uno squisito Maialino nero dei Nebrodi. FIERE Simei, le tecnologie per la vigna e la cantina Dalla vigna alla cantina, dall’imbottigliamento all’etichettatura fino al bicchiere. Tutta la tecnologia applicata alla filiera vitivinicola e al beverage torna a Simei, il Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento organizzato e promosso dall’Unione italiana vini (Uiv), in programma a Fiera Milano (Rho) dal 15 al 18 novembre. Dopo lo stop forzato nel 2021, la 29° edizione della manifestazione a cadenza biennale conferma il proprio calendario, con una quattro giorni per operatori professionali italiani ed esteri all’insegna dell’innovazione tecnologica e dei processi green in enologia, liquid food, olio, birra e spirits. La sostenibilità è il tema di Simei 2022, portavoce dello sviluppo ecologico, sociale ed economico di un comparto tecnico e tecnologico del made in Italy presente in oltre il 70% delle cantine di tutto il mondo. Tra gli appuntamenti anche due eventi organizzati da Sustainable wine roundtable (Swr), l’associazione globale e indipendente che raduna tutti gli attori del settore vino che vogliono definire e diffondere pratiche e standard sostenibili. ASSOCIAZIONI Vignaioli artigiani per il vino naturale Nasce Van, Vignaioli artigiani naturali, un’associazione che riunisce 27 cantine che in ogni regione si impegnano a produrre vini totalmente naturali, nel pieno rispetto della vita della terra, delle piante e dell’uomo. Tutelare e proteggere le vigne e l’intero ecosistema è la filosofia di base di Van che intende crescere e comunicare, attraverso il proprio operato, il significato della tradizione del territorio nell’espressione della sua cultura vitivinicola e alimentare. I vini vengono realizzati senza protocolli definiti, dando spazio alla creatività dei produttori ed è proprio questa differenza di storia e cultura la vera ricchezza del prodotto. Per creare un vino vengono adottate dunque tutte le pratiche utili a favorire la vitalità dei terreni per lo sviluppo e la salute delle piante, senza interventi di forzatura e soprattutto astenendosi da qualsiasi prodotto che rechi danni all’equilibrio biologico del vigneto, secondo le pratiche in uso in agricoltura biologica e biodinamica.
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