N°145 Dicembre

12 Food&Beverage | dicembre 2022 Appius 2018, un blend energico e armonico per Terzer Hans Terzer presenta Appius 2018, la nuova edizione del suo iconico blend, un vino sempre vocato alla longevità. Nel 2018 la composizione è in prevalenza chardonnay con pinot grigio, pinot bianco e sauvignon blanc. In alto, le varie edizioni di Appius, nato nove anni fa con l’annata 2010, e la barricaia dei vini bianchi Clementina Palese ALTO ADIGE La nona edizione di Appius, il vino icona di Hans Terzer, winemaker della Cantina San Michele Appiano, è ancora un blend di uve bianche di grande eleganza e freschezza “Appius è un vino che rispecchia il territorio, ma anche tutto il lavoro che facciamo. È frutto di un gioco di squadra dei soci, che si impegnano per produrre uve eccellenti, e del lavoro di selezione e vinificazione”. Ha raccontato così la nona edizione, annata 2018, del suo “vino da sogno” Hans Terzer, winemaker della Cantina San Michele Appiano. Appius è la rappresentazione iconica del risultato del lavoro di Hans Terzer, che ha intrapreso il percorso di qualificazione dei vini bianchi dell’Alto Adige oltre 40 anni fa: “Quando abbiamo proposto la linea Sanct Valentin, nel 1984 -ha raccontato nel corso della visita alla nuova cantina- si faceva fatica a vendere le 6 mila bottiglie prodotte. Oggi ne vendiamo 100 volte di più. Allora un vino bianco affinato in legno sembrava un’eresia, invece ho dimostrato che i vini bianchi di struttura così guadagnano in longevità. E poi, quando siamo diventati più forti, abbiamo potuto proporre anche i ‘nostri’ vitigni, come il Pinot bianco e, per i rossi, il Lagrein”. A fare di Appius un vino unico, per questo “tirato” in un numero esiguo di bottiglie, è il meticoloso lavoro di selezione, in fase di raccolta delle uve, e di assemblaggio, governato dal genio enologico di Hans Terzer che ad ogni annata individua una cuvée diversa per interpretare al meglio il millesimo e per esprimere la creatività e la sensibilità che lo caratterizzano. Appius è nato nove anni fa con l’annata 2010, ed “è già grande l’attesa per la decima edizione su cui stiamo lavorando”, ha sottolineato. Ogni millesimo va a comporre una “wine collection” in cui bottiglia ed etichetta vengono reinterpretati. La cuvée selezionata per la 2018 -annata caratterizzata da un buon andamento climatico, con un ciclo vegetativo leggermente anticipato- ha una composizione in cui predomina lo Chardonnay (52%) a cui si aggiungono Pinot grigio (20%), Pinot bianco (15%) e Sauvignon blanc (13%). Colore luminoso, giallo-verdognolo con riflessi verdemalachite, Appius 2018 al naso ha un impatto energico: dapprima frutta esotica matura (banana, melone, mango), riconducibile allo Chardonnay, poi frutti a polpa bianca (pera Williams, pesca, mela renetta, ribes bianco, uva spina) -contributo di Pinot bianco e grigio- e note agrumate e piccantine di pomelo e di legno di cedro a finire con sentori di miele di acacia e lavanda. Al palato, i tratti distintivi sono freschezza e bevibilità uniti a una peculiare sapidità, sostenuti da una alcolicità adeguata. Il retrogusto rivela una nota di clorofilla, regalata dal quarto vitigno della cuvée, il sauvignon, e gli aromi terziari del legno: cioccolato bianco e un po’ di vaniglia, che si fondono con un fruttato di bacche di sambuco. Elegante e armonico, è vocato alla longevità.

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