N°145 Dicembre

15 Food&Beverage | dicembre 2022 Barolo Riserva Cannubi 1752 l’eccellenza di Damilano Barbara Amati DEGUSTAZIONI Nato nella vendemmia 2008 valorizza il nucleo storico del Cannubi e in etichetta omaggia l’anno a cui risale la più antica bottiglia delle Langhe. Una verticale di sei annate ne svela le sfumature Per presentare il Barolo Docg Riserva Cannubi 1752 Paolo Damilano e il cugino Guido sono giunti a Milano, al Ristorante Andrea Aprea, che ha appena conquistato la stella Michelin. Il Barolo Docg Riserva Cannubi 1752 nasce nella vendemmia 2008 quando l’azienda decise di valorizzare ulteriormente il nucleo storico della sua menzione geografica Cannubi, situato nella parte più alta e centrale della collina, con viti di nebbiolo che vantano 50 anni di età esposte a sud, sud-est. “Il nome, 1752, è un omaggio all’anno a cui risale la più antica bottiglia delle Langhe, conservata a Bra, che porta in etichetta il nome Cannubi -ha spiegato Paolo Damilano- Un vigneto già celebre prima dell’avvento del vino Barolo e dalle caratteristiche inconfondibili. La parte storica della collina di Cannubi si estende per 15 ettari. Due di questi sono di proprietà della nostra famiglia dal 1935, ai quali si sono aggiunti 8 ettari presi in affitto nel 2008”. Il terreno è composto da marne con elevata presenza di sabbia fine che conferisce ai vini profumi intensi, con spiccate note fruttate di ciliegia e prugna e di tabacco, rosa e viola. L’alcalinità e il calcio regalano finezza ed eleganza, limo e argilla conferiscono un colore intenso, oltre a concentrazioni polifenoliche elevate. Tutti questi elementi garantiscono al Barolo una qualità eccellente e uno stile raffinato. Vendemmiate a mano a inizio ottobre, le uve sono sottoposte a una fermentazione di 20 giorni e a 30 giorni dimacerazione a cappello sommerso. Il vinopoi matura 60mesi in botti grandi e 24mesi in bottiglia. “Il Barolo 1752 viene concepito come Riserva fin dalla vendemmia: sette anni di maturazione sono il tempo minimo necessario perché questa storica parcellamostri un volto riccodi sfumature, profumi di fiori e frutti esaltando il nebbiolo -ha precisatoGuido Damilano, enologo, che è affiancato da Alessandro Bonelli e dal consulente Beppe Caviola- Il Barolo sta vivendo unmomento di grande successo e questo è dovuto alla bravura dei produttori che propongono Barolo più moderni e bevibili, meno spigolosi, da bere già oggi, ma anche tra vent’anni”. A sottolineare il pregio del nuovo nato è stata proposta una degustazione verticale di sei Barolo Docg Riserva Cannubi 1752, dal 2008 al 2015, spiegate da Jessica Rocchi, giovane e capace sommelier del Ristorante Andrea Aprea: “Barolo uniti da un fil rouge rappresentato dalla pulizia, dalla precisione, dalla mineralità”. La 2008 svela un naso molto vivo e penetrante, un frutto importante, spezie, note floreali: è un vino intenso e variegato. La 2009 è ricca al naso e in bocca, con aromi terziari più importanti, una grande complessità di profumi e di corpo. La 2010 svelamolto frutto al naso, intense note floreali, una bellissima acidità e una grande pulizia in bocca. Il 2011 è un vino di bella beva, con profumi intensi di viola e rosa, penetrante e lungo in bocca. Il 2013 denuncia un cambio di passo: è un Barolo dallo stile diverso, dal tannino più morbido, che svela più frutto e più fiori; un vino già pronto, immediato e di grande equilibrio. La 2015, l’annata migliore degli ultimi vent’anni, ha donato un vino scalpitante, dal naso ricco, una beva fresca in cui l’acidità la fa da padrone: un Barolo dal grande potenziale. Paolo, Mario e Guido Damilano, proprietari dell’omonima cantina a La Morra (Cn). Le uve del Barolo Riserva Cannubi 1752 crescono su un terreno composto da marne di S. Agata Fossili con residui di arenarie di Diano. L’elevata presenza di sabbia fine conferisce profumi intensi, alcalinità e calcio regalano finezza, mentre limo e argilla potassio e magnesio danno un colore ricco

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