N°146 Febbraio Marzo

www. FOOD AND BEV .it L’enogastronomia a portata di click www.foodandbev.it NORMATIVE Irlanda, alert sanitari in etichetta per gli alcolici Dopo aver “scampato” nella disputa europea sul “Beating Cancer Plan” il pericolo di introdurre alert sanitari sulle etichette delle bottiglie di alcolici si è verificato quanto paventato a metà dello scorso anno. Il 21 giugno 2022 l’Irlanda ha notificato alla Commissione Europea l’intenzione di introdurre -secondo il Public Health Alcohol Labelling Regulations approntato dal proprio governo- l’obbligo di riportare indicazioni relative al cancro, alle donne in gravidanza e alle malattie del fegato nell’etichettatura e presentazione delle bevande alcoliche. In mancanza di obiezioni da parte della Commissione Ue entro tre mesi (scadenza 22 settembre 2022) e dopo il periodo di moratoria (scaduto in dicembre 2022) la normativa notificata può essere applicata e così è stato. L’Irlanda ha dato il via libera per apporre sulle etichette di vino, birra e liquori avvertenze come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati al consumo di alcol”. Si tratta di un’etichettatura che metterà in guardia tout court i consumatori sui rischi del consumo di alcool e non su quelli dell’abuso. Il silenzio assenso della Commissione Europea sorprende, visto che un anno fa il Parlamento ha approvato a larghissima maggioranza una risoluzione sulla lotta contro il cancro che esclude categoricamente sistemi di etichettatura sanitari come questi. “Ancora una volta ci troviamo di fronte al tentativo di alcuni Paesi nord-europei di demonizzare settori che rappresentano un patrimonio della nostra cultura con richieste che mettono a serio rischio il funzionamento del mercato unico europeo, con i nostri produttori che si troverebbero a dover rispettare norme di etichettatura differenti da un Paese Ue all’altro”, commenta Paolo De Castro, deputato europeo italiano della Commissione Agricoltura. Il timore dei produttori (con gli italiani sono schierati a Bruxelles anche francesi, spagnoli e altri sei Paesi Ue) non è tanto per le esportazioni in Irlanda, quanto che questo possa essere il primo passo per una politica che potrebbe estendere questa etichettatura in altri mercati molto più importanti per il nostro export. Fortunatamente, il via libera non è definitivo: ora l’Irlanda dovrà essere autorizzata anche dall’Organizzazione mondiale del commercio, in quanto questa normativa rappresenta una barriera anche a livello internazionale.

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