N°146 Febbraio Marzo

55 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 FOCUS Il Palazzo della Gran Guardia a Verona ha RVSLWDWR LQ IHEEUDLR OD VȴODWD GHOOH D]LHQGH che hanno celebrato il millesimo 2018 dell’Amarone della Valpolicella Docg, protagonista di Amarone Opera Prima. Organizzato dal Consorzio vini Valpolicella, l’evento di punta della Denominazione, tornato così alla tradizionale collocazione invernale, ha visto le consuete degustazioni e il tradizionale convegno che ha messo a fuoco la VLWXD]LRQH GHOOD 'HQRPLQD]LRQH Ζ ULȵHWWRUL VRQR stati subito puntati sull’ultimo step della candidatura della tecnica secolare dell’appassimento delle uve della Valpolicella, uno dei territori più importanti e in salute del vino italiano, a Patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. E cioè della messa a riposo delle uve sulle arele, i graticci di bambù, nei fruttai, che, attraverso la disidratazione naturale, dona ai vini i colori, profumi e sapori che sono il tratto distintivo di Amarone e Recioto. Il valore di questa tecnica è stato ben spiegato da Pier Luigi Petrillo, professore e direttore della cattedra Unesco sui Patrimoni culturali immateriali dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, e da Elisabetta Moro, professoressa ordinaria di Antropologia culturale dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Innanzitutto, è stato completato il dossier per la presentazione della candidatura, dieci le SDJLQH UHGDWWH GDO &RPLWDWR VFLHQWLȴFR FKH VLQtetizzano il lavoro di studio, analisi, raccolta di GRFXPHQWL H PDWHULDOH YLGHR IRWRJUDȴFR DQFKH di archivio. Fulcro del dossier i quattro capisaldi identitari che, secondo il Comitato composto da enologi, giuristi e antropologi, sostengono l’istanza della Valpolicella. “In questo territorio la secolare tecnica della messa a riposo delle uve della Valpolicella -pratica che decreta l’unicità dell’Amarone e del Recioto- garantisce una funzione educativa, ambientale, di riscatto sociale e di inclusione e, ovviamente, una funzione enologica, perché senza questa tecnica i vini del territorio non esisterebbero”, ha spiegato Pier Luigi Petrillo. Tra i punti di forza, individuati anche l’estensione territoriale dell’appassimento praticato da 8 mila operatori nei 19 comuni della Denominazione: “Il dossier evidenzia che si tratta di una tecnica che rispecchia la storia sociale, politica, economica di questo territorio e ne manifesta la sua evoluzione. Il profondo UDGLFDPHQWR FXOWXUDOH H LGHQWLWDULR GHȴQLVFH OD stessa architettura rurale della Valpolicella: un ȆVDSHU IDUHȇ FKH GD ROWUH DQQL LGHQWLȴFD questa comunità”. “Il traguardo di oggi è il risultato di un grande L’Anteprima dell’annata 2018 del grande rosso della Valpolicella fotografa la situazione positiva della Denominazione che gode di buona salute e punta sulla candidatura dell’Unesco Barbara Amati Amarone, calano i volumi ma crescono i valori La candidatura a Patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco è arrivata all’ultimo passaggio con il dossier di dieci pagine redatte dal Comitato scientifico. Il progetto riguarda la tecnica dell’appassimento, cioè la messa a riposo delle uve sulle arele, i graticci di bambù, nei fruttai, che, attraverso la disidratazione naturale, dona ai vini i colori, profumi e sapori tratto distintivo di Amarone e Recioto. L’utilizzo di questa tecnica ha inciso anche sull’evoluzione sociale ed economica della zona

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