N°146 Febbraio Marzo

56 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 FOCUS lavoro di squadra che ha messo a fattor comune la valorizzazione della Valpolicella e la sua vocazione all’eccellenza -ha commentato Christian Marchesini, presidente del Consorzio vini Valpolicella- Una unità di intenti e di visione che ha riscontrato l’appoggio anche delle istituzioni, a partire dalla Regione Veneto e dal suo presiGHQWH /XFD =DLD 2UD FRQȴGLDPR FKH L PLQLVWHUL deputati a decidere la presentazione della candidatura sappiano riconoscere il valore antropologico e socioeconomico di questa tecnica. Non dimentichiamo, infatti, che la Denominazione genera un fatturato di oltre 600 milioni di euro l’anno”. Il documento verrà ora trasmesso al ministero della Cultura, a quello dell’Agricoltura e alla Commissione nazionale per l’Unesco, l’organismo interministeriale coordinato dal ministero degli Esteri cui spetta il compito di scegliere, entro il 30 marzo, l’unica candidatura italiana da inviare a Parigi per la valutazione. Ma L’Anteprima è stata anche l’occasione per dare qualche numero dell’universo Amarone per il quale è stato riscontrato un calo dei volumi, ma un aumento dei valori per le vendite in Italia e nel mondo nel 2022. Gli Stati Uniti, sempre più mercato estero di riferimento, guidano OD FODVVLȴFD LQ YDORUH GHOOȇH[SRUW FRQ XQ LQFUHmento del 24% e un’incidenza sulle vendite oltre frontiera del 14%. Seguono, a ruota, Canada -che sale in valore del 16%- e Svizzera (+2%). Tra i mercati di sbocco, Gran Bretagna in leggera decrescita (-2%); la Germania perde quota (-15%), mentre incrementa ancora la Svezia (+6%). Riparte l’emergente Cina con +22%, ma BOLLA Espressione massima della passione di Bolla per la Valpolicella Classica e per il suo territorio, l’Amarone della Valpolicella Docg Classico Riserva racchiude in sé la storia della cantina che è per certi tratti anche la storia dell’Amarone Classico: il nome Le Origini ricorda il ruolo avuto dalla famiglia Bolla nella genesi e nella diffusione dell’Amarone nel mondo già con la vendemmia 1950. Corvina e corvinone all’80% e rondinella al 20%, provenienti da viti di 50 anni di età allevate in collina, a Marano, sono lasciate ad appassire in fruttaio fino a metà gennaio, poi pigiate e fermentate a temperatura controllata. Terminata la fermentazione alcolica, durata trenta giorni, il vino rimane a contatto con le bucce per altri sei giorni. La fermentazione malolattica è avvenuta in piccoli fusti di rovere da 500 litri per 14 mesi con altri 36 mesi in botti da 40 e poi 70 ettolitri. L’affinamento in bottiglia è proseguito per 12 mesi. L’Amarone Classico Le Origini Riserva 2018 ha colore rosso rubino carico, al naso esprime sentori intensi e complessi di frutta rossa e floreali; al palato è ricco e avvolgente, con note di frutta rossa, confettura di prugne e marasche; nel finale emergono note di spezie e sfumature balsamiche che conferiscono una lunga persistenza. Per quanto riguarda le esportazioni, gli Stati Uniti rimangono il mercato più importante con una crescita del 24% e un’incidenza sulle vendite all’estero del 14%. Altri Paesi importanti sono Canada e Svizzera, anch’essi in crescita, mentre la Germania segna un calo. Per i produttori arrivano buone notizie dalla Cina dove le vendite sono salite. In definitiva, però, il mercato interno si è comportato in maniera migliore Le Origini dell’Amarone Classico Riserva 2018

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