N°146 Febbraio Marzo

60 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 FOCUS Di questi, 17,2 milioni solo di Amarone, quasi il 7% in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Dietro tutto questo c’è il lavoro del Consorzio che raccoglie oltre 2.400 aziende tra YLWLFROWRUL YLQLȴFDWRUL H LPERWWLJOLDWRUL VX XQ WHUritorio di produzione di 8.600 ettari di vigneto. Il Consorzio vanta oltre l’80% di rappresentatività. 7UH OH DUHH FKH LGHQWLȴFDQR OȇDPSLD VXSHUȴFLH GL produzione, la zona Classica, (Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano e Negrar); la Valpantena che comprende l’omonima valle, la Doc Valpolicella, con Verona, Illasi, Tramigna e Mezzane. Come detto, sono state 64 le aziende che hanno proposto i loro Amarone 2018 in degustazione all’Anteprima 0D YHGLDPR TXDO ª LO SURȴOR GL quest’annata. Secondo l’analisi realizzata per il Consorzio da Giambattista Tornielli, professore associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree dell’Università degli studi di Verona, la 2018 è stata caratterizzata da un “andamento meteorologico nel complesso instabile, con temperature medie leggermente superiori alla media storica da marzo ad agosto e con piovosità superiore alla media specialmente nei mesi di marzo e maggio. Un fenomeno atmosferico che ha dotato i terreni di una buona risorsa idrica. Dal punto di vista fenologico, le principali fasi di sviluppo della pianta sono state in linea con il dato storico, con una maturazione solo leggermente anticipata, mentre i parametri tecnologici di maturazione sono stati generalmente bilanciati, con una buona dotazione di zuccheri e antociani, anche se in alcuni casi con livelli di aciLa valutazione dell’annata 2018 è positiva sia sul fronte dei volumi, sia sotto l’aspetto qualitativo. La produzione di uva, inoltre, è stata abbondante e questa annata ha tutte le carte in regola per esprimere appieno la tipicità del territorio della Valpolicella All’estremità orientale della provincia di Verona, nello storico borgo di Illasi venne fondata nel 1843 la casa vinicola Santi, nata per iniziativa di Carlo Santi. Carlo Santi e i suoi successori, Attilio Gino e Guido, intrapresero un percorso di ricerca dell’eccellenza che l’enologo Cristian Ridolfi prosegue con passione dal 2016. I vigneti della Valpolicella Orientale ad altezze più elevate, la Corvina come protagonista, vinificazione a grappolo intero e fruttaio interno, botti grandi per la maturazione per una maggiore ossigenazione, sono i capisaldi dell’azienda che oggi celebra il suo fondatore con etichette come Carlo Santi 1843 Amarone della Valpolicella Docg 2018, prodotto in quantità limitate solo nelle annate migliori. “La nostra mission è produrre vini contemporanei, longevi, intensi e aromatici seguendo i principi della tradizione enoica della Valpolicella”, spiega Cristian Ridolfi. Questo Amarone nasce da una lunga fermentazione alcolica di oltre 50 giorni, con soli lieviti indigeni, in tini di legno. Il vino matura in tonneau per 12 mesi e in botte grande per 4 anni ai quali si aggiunge più di un anno in bottiglia. Dal colore rosso cupo, riflessi rubino, svela un bouquet avvolgente per complessità, suadenza e intensità; a sentori di prugna matura, marmellata di ribes nero e mirtillo seguono note di buccia di arancia, foglia di tè e pasticceria secca. Al palato è vibrante con tannini vellutati e una piacevole acidità. SANTI Carlo Santi 1843, eccellenza del terroir

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