N°146 Febbraio Marzo

62 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 Rossella Cerulli CAMPANIA L’Hosteria è Bugiarda ma la cucina è vera Rivalutare le proposte del territorio flegreo a partire da Pasta e patate. È l’obiettivo dei cugini Costigliola che nel regno della quantità scelgono la qualità e una cucina “di cuore” Tutto è possibile. E non è una bugia. La scritta, occhieggiante e luminosa da una delle pareti, la dice lunga sulla filosofia dell’Hosteria Bugiarda. Perché qui a Bacoli, area Flegrea, terra benedetta dalla geografia e dai panorami (da Capo Miseno al Castello di Baia giù giù fino al Vesuvio passando per il Lago Fusaro, con la sua deliziosa Casina vanvitelliana) fare una cucina fine dining si può. Parola di Luigi Costigliola e Luca Costagliola, cugini Doc nonostante il cognome diverso (frutto di un errore di trascrizione anagrafica). Uniti, oltre che dalla parentela, dalla passione per una cucina “di cuore”. E, soprattutto, dal desiderio di dar vita a un buon ristorante, giusto mezzo fra la trattoria e il locale stellato, dove accogliere gli ospiti e farli mangiare bene. Suggerendo loro proposte originali senza però intimidirli. Mission impossible nei Campi Flegrei, culla della banchettistica e dei menu turistici? No. “Da queste parti, negli oltre 200 ristoranti della zona, impera il modulo delle portate a oltranza, senza possibilità di scelta -spiega lo chef Luigi- con sequele di antipasti no stop: nelle quali si bada molto al prodotto finito, ma non all’eccezionalità della materia prima. Sa quanto pesce congelato arriva qui dal Marocco o dall’Egitto? Un’infinità. Ecco, la nostra ambizione è quella di provare a far crescere il gusto delle persone, valorizzando quello che il territorio e la nostra storia ci offrono”. Nasce così a giugno 2019 l’Hosteria Bugiarda, titolo volutamente mendace: in primis perché il locale, elegante e soffuso, ha ben poco dell’hosteria. E poi perché i due patron, i cui antenati furono soprannominati non si sa perché buciardi, sono al contrario schietti e alla mano. Come questa terra cantata dal mito (il vicino lago d’Averno è l’entrata dell’Ade di Virgilio) e amata dai Romani, che insediarono qui basi navali e residenze estive. Non a caso il locale bugiardo è ambientato in un’antica galleria romana, volta a botte e pietre a vista, oggi arredata, tra luci ad hoc e pareti azzurre, in un caldo stile minimal chic. Dove gustare una cucina “estrema” per i gusti locali, ma che in realtà recupera piatti e prodotti flegrei, a seconda delle stagioni. Accolti dai suggerimenti di Luca, sommelier e addetto alla sala dopo l’esperienza a Roma al Metamorfosi di Roy Caceres. Non si spiega altrimenti l’eccezionale successo della pasta e patate (ovviamente) bugiarda, piatto totalmente dimenticato dai colleghi del circondario (“non la fa nessuno”) e presente in carta fin dal primo giorno. Il segreto? “Far riaffiorare i ricordi attraverso i sapori -spiega Costigliola- Sapori che rimangono gli stessi: a cambiare sono consistenze e cotture”. Ecco quindi, reinterpretato da questo chef uscito dall’alberghiero di Pozzuoli, formatosi all’estero e cresciuto alla corte del Lo chef Luigi Costigliola e il cugino Luca Costagliola, sommelier, che guida la sala, hanno scelto di realizzare un locale a mezza strada fra la trattoria e lo stellato dove proporre piatti originali. “La nostra ambizione -raccontano- è quella di provare a far crescere il gusto delle persone, valorizzando ciò che il territorio e la nostra storia offrono”. A destra, la Tartelletta ricotta e pera

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