N°146 Febbraio Marzo

67 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 CANALICCHIO DI SOPRA Eleganza e potenza nel BrunelloMontosoli 2018 Quando Primo Pacenti nel 1962 fondò Canalicchio di Sopra aveva già in mente l’obiettivo della qualità. I vigneti, tutti impreziositi dalla presenza di argilla che sfocia in sensazioni saline, fresche e dal lungo potenziale di invecchiamento, dovevano produrre vini eleganti. Così, nel 1966 viene prodotta la prima bottiglia di Brunello di Montalcino Canalicchio di Sopra e un anno dopo l’azienda è uno dei 12 marchi fondatori del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Grazie anche al lavoro in vigna svolto dal genero Pier Luigi Ripaccioli, che affianca il fondatore a partire dal 1987, la produzione cresce e oggi i 19 ettari coltivati a vigneto in una tenuta di 60 ettari situati sul versante nord-est della collina di Montalcino, sono gestiti dai tre nipoti Francesco, Marco e Simonetta, la terza generazione che tiene fede all’imperativo della qualità con la necessaria attenzione alla sostenibilità. Nel 2021è iniziata la conversione biologica, sebbene l’azienda già lo sia nel proprio Dna, poiché si trova in un ambiente ricco di biodiversità e non fa uso di pesticidi e fertilizzanti. Per questo l’obiettivo di Francesco Ripaccioli era mostrare al mercato una versione di Vigna Montosoli identitaria e al contempo in grado di esprimere la cifra stilistica che contraddistingue tutti i vini prodotti che hanno in comune l’eleganza e la profondità del frutto. La scelta di iniziare la produzione di un Brunello Montosoli è nata nella vendemmia 2018, prima annata con le caratteristiche ritenute idonee. Come per il Vigna La Casaccia, anche questo secondo Brunello da singolo vigneto concretizza l’approccio parcellare di Canalicchio; sei gli appezzamenti all’interno della zona da cui prende il nome la cantina, quella dei Canalicchi, e quattro proprio nella collina a nord di Montalcino: Montosoli. Qui si è scelta la parcella di terreno più adatta per esaltare le caratteristiche del suolo e il microclima, con filari lunghi di appena un ettaro. È una sorta di ritorno al passato, perché il primo pezzo di terra acquistato da Primo Pacenti era proprio all’interno di questa collina. Con Francesco Ripaccioli l’azienda inizia un nuovo percorso per una definizione della propria identità passando dallo studio del parco vitato alla completa ristrutturazione della cantina, ultimata nel 2018. Ispirandosi a Barolo e Borgogna si sono ricercate le particolarità dei suoli per proiettarli nel vino. Il sogno di Brunello parcellare, da sole uve sangiovese, si racconta attraverso vini di grande personalità e riconoscibilità. Così, il Montosoli Brunello di Montalcino Docg 2018 è balsamico, sfaccettato nel suo intercalare di frutti rossi e spezie dolci, al palato si concentra per poi distendersi lasciando alla sua sottile tessitura il compito di raccontare la potenza iodata e un ritorno fruttato fine, ma che lascia la sua impronta, per buona persistenza e, soprattutto, piacevolezza. Nasce dopo una rigorosa selezione degli acini in cantina, vinificazione in acciaio a temperatura controllata, rimontaggi soffici, delastage, a cui segue un affinamento in botti grandi. Un modello di gusto e stile che mancava tra le versioni proposte da altre aziende del Brunello. Luigi Ripaccioli e la terza generazione che guida l’azienda di Montalcino tengono fede all’imperativo della qualità. E propongono un’etichetta di grande personalità e riconoscibilità. Con buona persistenza, potenza iodata e, soprattutto, piacevolezza. I vini di Canalicchio di Sopra sono distribuiti da Sagna SpA

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