N°146 Febbraio Marzo

71 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 L’export del vino italiano continua a offrire soddisfazioni ai produttori. Secondo Wine Monitor nel 2002 il valore dell’export è stato di 8 miliardi di euro con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Rimane però la distanza con i francesi per quanto riguarda i prezzi. Sopra, i vigneti di Serena Wines 1881 a Conegliano SERENA WINES 1881 Soé, una nuova cuvée fresca e morbida Soé è la nuova cuvée firmata Serena Wines 1881, l’azienda familiare di Conegliano oggi tra le cinque più grandi e rappresentative realtà del territorio e leader di mercato nella produzione di Prosecco Doc e Docg. Questa cuvée nasce dall’unione di chardonnay e ribolla gialla e arricchisce l’offerta di casa Serena con un prodotto unico nel suo genere, pensato per uscire dagli schemi e proporre ai professionisti del settore e al consumatore finale qualcosa di originale ed esclusivo, adatto alla miscelazione e per la degustazione al calice. Soé ha un colore giallo paglierino brillante con riflessi verdolini. Dal perlage vivace e persistente, ha profumi intensi di frutta gialla come mela golden e banana e di fiori come glicine e iris. Il gusto è fine e al palato risulta fresco e morbido, equilibrato e persistente. In tavola può essere proposto come aperitivo e può accompagnare sia tapas di mare, sia taglieri di salumi e formaggi. Per fattura e tipologia, è perfetto anche nel food pairing con primi e secondi piatti contraddistinti da delicatezza e leggerezza nelle elaborazioni. “Soé nasce da una chiara esigenza di mercato dovuta alla mancanza di un prodotto che possa allo stesso tempo far parlare di qualità e riportare le corrette marginalità al mercato dell’ingrosso -spiega Riccardo Vicini, Direttore commerciale Italia di Serena Wines 1881- Da qui anche l’idea del nome che inizia con la S di Serena e termina richiamando la sonorità del termine cuvée. Abbiamo lavorato anche sul packaging di Soé, rendendolo attrattivo, sia per l’operatore, sia per il consumatore”. Legame con il territorio e rispetto della terra e della tradizione sono i principi fondamentali di Serena Wines da sempre attenta all’innovazione e alla sostenibilità. Oltre a essere proprietaria della macchina infustatrice di vino più grande d’Europa, l’azienda utilizza le più moderne e capienti autoclavi per il metodo Charmat e impianti di imbottigliamento all’avanguardia. Sul fronte della sostenibilità si caratterizza per un approccio produttivo ecocompatibile, che l’ha portata a ottenere recentemente lo standard Equalitas per i processi interni, dalla produzione alla lavorazione fino all’imbottigliamento. Gdo ha evidenziato una diminuzione soprattutto in volume (-6,4% rispetto all’anno precedente), a fronte di un calo in valore dell’1,8%, posizionandosi tuttavia su livelli superiori, sia in valore che in quantità, a quelli pre-pandemici del 2019. Sono ormai risaputi i fattori che hanno determinato questo calo: un ritorno dei consumi al ristorante e la ripresa del turismo straniero, dopo gli anni più critici della pandemia, a cui si è affiancato l’aumento dei prezzi, che ha ridotto in parte la capacità di acquisto dei consumatori che comprano il vino in Gdo. Entrando nel dettaglio, il calo in volume in Gdo ha coinvolto in particolare i vini Dop e gli spumanti dolci. Hanno subito cali di vendita anche i vini bio e, tra i canali, l’e-commerce, dopo l’exploit dovuto alla pandemia. Il rallentamento economico globale rappresenta la principaleminaccia che incombe sulle prospettive di crescita del settore vinicolo per quest’anno, un rallentamento temuto da mesi nonostante le buone previsioni della Banca d’Italia che in dicembre stimavano un Pil a +0,4% sul 2022, rispetto a una

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