N°146 Febbraio Marzo

72 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 variazione negativa (-0,2%) ipotizzata a ottobre dal Fondo monetario internazionale. Se le quotazioni di gas e petrolio si assesteranno anche l’inflazione si ridurrà portando minori restrizioni nella politica monetaria delle Banche Centrali. Condizioni che, unite agli investimenti realizzati grazie alle risorse del Pnrr, fornirebbero lo slancio necessario per la ripresa dei consumi, vino compreso. “Questo scenario incerto porterà inevitabilmente il consumatore a compiere delle scelte -ha ragionato Pantini- Dalla nostra indagine del dicembre 2022 per decifrarne le intenzioni contro il caro vita, è emerso che quasi un italiano su due farà meno acquisti di prodotti non indispensabili (46%), mentre molti altri si sposteranno su canali più economici. Ma c’è anche un 16% che non farà nessun cambiamento nella spesa alimentare. Il dato positivo è che questa quota, a giugno 2022, era ferma al 9%: ciò significa che il clima generale di fiducia è migliorato negli ultimi sei mesi. Ma c’è un altro aspetto che deve infondere ottimismo al settore vitivinicolo: fra i tagli al carrello della spesa, il vino è solo al sesto posto”. Forse mai come oggi manifestazioni come Vinitaly, che andrà in scena alla Fiera di Verona dal 2 al 5 aprile, rappresentano l’occasione per mettere a fuoco la situazione di un settore che deve lavorare su più fronti, dalla situazione economica a quella climatica. C’è bisogno di soluzioni, di imprenditori che abbiano il coraggio di osare, di sfruttare tutto il potenziale di innovazione in circolazione, perché le risposte non possono attendere. Vendere i propri vini rimane fondamentale, ma è anche importante ridefinire un settore dove troppi iniziano a essere i problemi da affrontare. Secondo le ultime stime di Confindustria, l’Italia si avvia a evitare la recessione anche per quanto riguarda il primo trimestre di quest’anno. Il prezzo dell’energia è sceso e anche l’inflazione è in calo. La situazione rimane incerta ma traspare un filo di ottimismo. Dati importanti anche per il mercato del vino che nell’assestamento di vendite dei canali ha visto un calo deciso per la Gdo dovuto anche all’aumento dei prezzi. In alto, i Vigneti Le Monde a Prata di Pordenone VIGNETI LE MONDE Alex Maccan l’imprenditore lo faceva già, ma nell’arredo. Eppure, quell’antico casolare gli ispirava altre avventure. Così nel 2008 l’ha acquistato per fare il vino “a modo mio”. Vigneti Le Monde, al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia e sintesi del carattere delle due regioni, si fa conoscere come la cantina che ha proposto un’originale interpretazione del Pinot Bianco. Ma per l’imprenditore non è abbastanza e insiste con Alma, acronimo dei nomi di Alex Maccan e sua moglie Marta Paladin Furlan che, insieme ai loro collaboratori, lavorano per far esprimere al meglio la natura di un luogo, Prata di Pordenone, e del Cru Le Monde. Qui le uve pinot bianco hanno trovato la condizione ideale per esprimersi al meglio grazie al suolo ricco di calcare attivo che diminuisce la vigoria della pianta aumentando la qualità del frutto, conferendo mineralità, complessità e struttura. Il Pinot Bianco Le Monde si distingue per una interpretazione che unisce potenza e freschezza, facilità di beva e sapidità. Alma Pinot Bianco Doc Friuli completa la Collezione Le Icone. Con un potenziale di invecchiamento fino ai dieci anni, al naso rivela particolare eleganza, con sentori che partono dalla frutta come il mango e la pesca bianca, spingendosi fino alla pietra focaia e alle spezie. Al palato svela un corpo vellutato, minerale, sapido, avvolgente ed equilibrato. Alma Pinot Bianco, potente e longevo SPECIALI

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