N°146 Febbraio Marzo

88 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 La professione di barman è una strada che consente percorsi diversi, può essere imboccata da punti di partenza differenti e conduce a traguardi dai mille volti. Ciò che ne completa il fascino è la possibilità, giunti a quello che parrebbe un arrivo, di cimentarsi con altri sentieri. Forti dell’allenamento acquisito, certo, ma con la possibilità di sviluppare nuove abilità. Antonio D’Auria, nemmeno trent’anni e già nome prestigioso, è espressione di una carriera che ben incarna la descrizione. Fin da ragazzino sviluppa una passione per il mestiere, affascinato dal banco bar, conquistato, pur senza averne conoscenza dal punto di vista tecnico, dai movimenti, dai gesti, dagli oggetti persino, che lo definiscono. “Studiavo informatica e l’ho fatto con passione e interesse -racconta- In realtà ho sempre pensato che la formazione sia fondamentale prima di iniziare qualsiasi viaggio”. Per questo, dopo il diploma, consapevole del richiamo di una professione che conosceva solo da lontano, esita a proporsi senza aver fatto esperienze, ma, ambizioso e determinato, non demorde. Inizia a farsi le ossa nel locale di un amico e, fedele alle proprie convinzioni, si iscrive alla Bartenders Bar Academy di Baronissi, Salerno. La scuola conferma la vocazione, tanto che frequenta i successivi livelli, associando collaborazioni nei locali della zona. “Inizialmente la mia idea della figura professionale era quella più classica, dei grandi hotel, ma ho scoperto cammin facendo che nelle mie vene scorre lo spirito dello street bar”, continua D’Auria. Nel 2020 partecipa a un programma televisivo basato sul connubio tra cucina e bere miscelato e ne esce vittorioso. L’esperienza lo porta in giro per l’Italia per perfezionarsi e, al contempo, affinare la conoscenza del mondo della ristorazione, che risveglia in lui curiosità e passione. Dal 2018, quando ha imboccato questa strada, al 2021, quando ogni attività si trova a dover fare i conti con le chiusure e le limitazioni dettate dall’emergenza pandemica, non passa giorno che Antonio non utilizzi per crescere. Alla Bartenders Bar Academy la sua dedizione allo studio non passa inosservata, così come la disponibilità nei confronti dei colleghi e le innate doti comunicative, tanto che ben presto viene coinvolto come formatore, attività che continua a esercitare lavorando come free lance nei locali della provincia di Salerno e Roma dove ormai vive da due anni. “Non ho avuto modo di lavorare all’estero per ora, dunque per acquisire una visione internazionale Roma è stata fondamentale”. Ambizioso sì, ma anche umile, Antonio considera importantissimomettersi alla prova, tanto da conquistare la finale della prestigiosa Campari Bartender Competition 2022, un traguardo che conferma quanto abbia bruciato le tappe. Il futuro si conferma aperto a più strade anche se il sogno nel cassetto è ben definito, seppur sussurrato con un pizzico di scaramanzia: tornare a Salerno e aprire un locale. Un locale tiki, lo stile di miscelazione che ha conquistato il suo cuore. SPIRITBARMAN Formatore, freelance nei locali della provincia di Roma, appassionato di tiki, il particolare stile di miscelazione, pensa al ritorno a casa, a Salerno, con un locale tutto suo Manuela Caspani Antonio D’Auria lavora e coltiva il suo sogno IL COCKTAIL MI-KIKI 30 ml Campari 20 ml Appleton 10 ml La Mauny VO 20 ml Citrus Mix (lime e pompelmo rosa) 30 ml mix #8 (miso, miele, burro di cocco, mix 5 spezie cinesi) Preparazione: Shake & Strain. Garnish: violetta o fiore edulo

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