N°147 Aprile Maggio

24 Food&Beverage | aprile-maggio 2023 MILANO Riapre rinnovato Da Berti con lo chef Carotenuto Nata come stazione di posta con annessa locanda intorno alla metà dell’Ottocento, l’antica trattoria Da Berti è un locale storico milanese rilevato a inizio 2022 dai fratelli Dante e Giuseppe di Paolo, conosciuti nella ristorazione milanese con il brand A’ Riccione. Dopo un anno di lavori, oggi il ristorante è completamente rinnovato: quattro sale interne, tra il calore accogliente della sala camino e la volta dipinta della sala affreschi, un’ampia veranda con dehors e pergolato affacciato sul giardino: un accogliente angolo verde nel cuore della città. In cucina Fabio Carotenuto, milanese Doc, che propone l’autentica cucina milanese rivisitata con un tocco di modernità: dal classico Risotto alla milanese o al salto, ai piatti della tradizione come l’ossobuco. Protagonista del nuovo corso del ristorante Da Berti è la carne proposta soprattutto alla brace e alla griglia: dalla Marchigiana alla Fassona Piemontese, dall’Angus argentino al pregiato Wagyu. E poi una selezione di formaggi e i migliori salumi tipici. Infine, la cantina con oltre 800 etichette provenienti da tutt’Italia e dal mondo. FOODVALLEY EVENTI Iaconeta e Simonato con i vini Franz Haas Michele Iaconeta, chef del Luisa Gourmet, il delizioso ristorante del Manna Resort, in località Doladizza/Montagna, a una manciata di chilometri da Bolzano, e Tano Simonato, chef del ristorante Tano passami l’olio, a Milano, hanno proposto una cena a quattro mani nel suo locale. Origini pugliesi, Iaconeta è approdato al Manna Resort dopo importanti esperienze, fino ad arrivare al St Hubertus (tre stelle Michelin) e a La Casa degli Spiriti sul Lago di Garda. La sua è una cucina che parla di territorio, contaminazioni e abbinamenti golosi, che coniuga materie prime eccezionali a una mano originale e anticonformista. Simonato è uno chef dalla storia particolare. Fin da giovane la sua vocazione è la cucina, ma esigenze familiari lo spingono dietro il bancone. Diciassette anni da barman e la svolta nel 1991 quando focalizza la propria proposta culinaria con l’utilizzo dell’olio extravergine di oliva. Leggerezza, eleganza e digeribilità sono le linee guida di ricette che nel 2008 lo portano ad acquisire la stella Michelin. Per la serata, in abbinamento a un menu studiato ad hoc dai due chef, i vini dell’Alto Adige della storica cantina Franz Haas. Un percorso che ha visto i due chef alternarsi con le portate, iniziando con l’aperitivo di benvenuto di Simonato e l’amuse bouche di Iaconeta abbinati al Blanc de Noir Pas Dosé, metodo Classico di pinot nero che affina sui lieviti per quattro anni. Tra le creazioni meglio riuscite, la Cassoeula di Simonato e il Risotto, canocchie e aceto di chinotto di Iaconeta. A questo è stato abbinato il Manna, vino molto caro a Franz Haas, prematuramente scomparso nel 2022, che il produttore dedicò con la sua prima vendemmia, nel 1995 a Maria Luisa, oggi presidente e Ceo dell’azienda. Il Manna è un blend di riesling, chardonnay, gewürztraminer e una piccola percentuale di sauvignon blanc; con l’annata 2013. Alla cena non poteva mancare il Pinot Nero, vino simbolo dell’azienda, che ha raccontato tutta la freschezza di un vitigno straordinario, che ha accompagnato la Cotoletta alla milanese di Simonato. ARTISTI Pascale Marthine Tayou firma illy Art Collection A Frieze Los Angeles, illycaffè ha presentato illy Art Collection e i barattoli abbinati firmati da Pascale Marthine Tayou, l’artista che ama definirsi straniero, nomade e viaggiatore e che negli anni ha conquistato il pubblico internazionale con il suo lavoro caratterizzato da una fortissima versatilità ed eterogeneità, elusivo di ogni tipo di schema prestabilito. La collezione di Tayou rappresenta una riflessione sui grandi temi del nostro tempo: i conflitti, la sostenibilità ambientale, la globalizzazione, l’immigrazione. Per decorare le tazzine e i barattoli di caffè che compongono la illy Art Collection l’artista ha fatto ricorso a una gamma cromatica che ricorda i toni del paesaggio africano, dando vita al disegno di una maschera stilizzata accostata a un albero, simbolo della natura e della vita, in cui su ogni ramo crescono uova, raffigurazione della nascita e della creazione.

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