75 Food&Beverage | aprile-maggio 2023 apportata dalla salsedine dell’Oceano Atlantico, che arriva fino alla cantina di invecchiamento, costruita direttamente sulla spiaggia, dove le botti riposano per lunghi anni. All’inizio del processo di produzione il malto viene rimestato sul pavimento, seguendo un rigoroso processo artigianale, in cui è sparso e rivoltato sette giorni su sette, con le grandi finestre spalancate per mantenere costante la temperatura. Nelle fornaci klins la torba viene bruciata, per dare la caratteristica affumicatura al whisky. Nella successiva torbatura il fumo sale dal piano di essiccazione forato nel forno, viene assorbito dall’orzo, dando le note e gli aromi affumicati della torba, del legno utilizzato, della tipica nota catramosa. Quindi l’orzo viene essiccato con l’aria calda della distilleria, poi viene aggiunta acqua calda a circa 67°C, trasformandolo così in mosto. Nella successiva fermentazione in acciaio lo zucchero del mosto, presente negli amminoacidi dell’orzo, si trasforma in alcol. Il liquido ottenuto è quindi pronto per gli alambicchi e una doppia distillazione con il salvataggio del cuore. Conclude il processo produttivo una maturazione del distillato lunga anni, nelle botti di quercia bianca americana, dove evolve, rilascia i vapori in eccesso, si arricchisce della sua caratteristica nota torbata e della complessità aromatica che lo contraddistinguono. Errico Recanati, marchigiano, una stella Michelin dal 2013 all’Andreina di Loreto (An), ha proposto un menu con piatti che hanno sposato il Laphroaig 10 anni in purezza o come ingrediente di cocktail. Si è passati dall’ostrica alla brace alla lattuga cotta nel whisky per arrivare al dessert con un gelato al whisky con grande uso della brace: un’esperienza di grande gusto
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