N°148 Giugno Luglio

16 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 UOMINI&VIGNE DENOMINAZIONI Nasce Trabocco Spumante d’Abruzzo Doc Dal 2018 il Consorzio Tutela vini d’Abruzzo ha intrapreso un percorso di valorizzazione delle bollicine prodotte da vitigni autoctoni culminato con la nascita del marchio collettivo Trabocco, registrato nel 2020. Il progetto mira a valorizzare gli spumanti prodotti con Metodo Italiano in Abruzzo da uve autoctone quali passerina, pecorino, trebbiano, montonico, cococciola e montepulciano d’Abruzzo, caratterizzate da alta DFLGLW¢ ɣ H EDVVD JUDGD]LRQH FDUDWWHULVWLFKH FKH GRQDQR HFFHOOHQWL basi spumanti. “Le nostre uve sono naturalmente predisposte alla spumantizzazione e vi è ormai l’esigenza di portare sui mercati un prodotto totalmente abruzzese, realizzato con i nostri vitigni, vinificato e imbottigliato in regione -spiega Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo- Da luglio dello scorso anno è stato infatti approvato il regolamento dell’utilizzo del marchio collettivo Trabocco: in etichetta la Denominazione Spumante d’Abruzzo Doc Trabocco rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di caratterizzazione delle bollicine abruzzesi”. PACKAGING La nuova Bottiglia Masi minor peso, più design Minor peso, maggior qualità e più design. Queste le caratteristiche della Bottiglia Masi frutto della collaborazione tra la storica azienda vitivinicola della Valpolicella, Piero Lissoni, architetto, designer e art director riconosciuto tra i maestri del design contemporaneo, e Verallia, azienda punto di riferimento nella progettazione e fornitura di contenitori in vetro. Il progetto si basa su un’etica di produzione all’insegna della sostenibilità: creare una bottiglia leggera per generare un circolo virtuoso; diminuire la quantità di vetro significa ridurre la materia prima occorrente per la produzione e diminuire la quantità di energia necessaria in fase di lavorazione, trasporto e movimentazione. La Bottiglia Masi ha un peso inferiore del 33% rispetto alla media delle bottiglie dei vini di analogo posizionamento. Alla ricerca della leggerezza si è accompagnata quella dell’estetica e del design, della forma del contenitore che plasma anche il contenuto. CONSORZI Maccario alla guida del Barbera d’Asti Vitaliano Maccario è stato eletto presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. “Sarà fondamentale dare ancora più impulso a ciò che è stato fatto nell’ambito della ricerca scientifica, sulla Barbera e sui vari vitigni della Denominazione -spiega- Lo stesso vale per ciò che concerne il fronte della promozione del Monferrato e delle sue punte di diamante, un lavoro che va sempre più concretizzato sia dentro i confini nazionali, sia fuori, procedendo verso una vera e propria internazionalizzazione della Denominazione e del territorio”. Con quest’obiettivo il presidente lavorerà nel nome di una costante intesa con vicepresidenti e consiglieri. La nuova squadra comprende anche i due vicepresidenti Lorenzo Giordano e Filippo Mobrici, presidente uscente, simbolo dell’intenzione di dare continuità all’importante lavoro svolto dal Consorzio. ETICHETTE Una nuova veste per i vini Colsanto Innovazione e tradizione nel segno dei grandi vini: è questo il messaggio che la famiglia friulana Livon ha voluto comunicare presentando il restyling grafico dei suoi vini prodotti nella Fattoria Colsanto di Bevagna (Pg), la tenuta umbra situata nel cuore dell’area di produzione del Sagrantino e del Rosso di Montefalco acquistata nel 2001. Una nuova etichetta, pensata per celebrare ed esaltare un intero territorio, dando risalto al ventennale impegno per la viticoltura di qualità che Colsanto ha perseguito in vigna così come in cantina. Essenziali e raffinate nella loro classicità, le etichette Colsanto rispecchiano l’identità stessa del territorio di riferimento. “Era giunto il momento di ripensare la linea grafica umbra partendo proprio dalla veste indossata dalle bottiglie -racconta Matteo Livon- volendo sancire un simbolico passaggio di consegne tra le generazioni, pur mantenendo il tratto distintivo di un’eleganza sobria e pulita. Da qui l’idea di riportare in etichetta il vigneto a corpo unico che circonda interamente la cantina (20 ettari), con il caratteristico viale alberato di cipressi, espressione dell’unicità dei vigneti di proprietà”.

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