N°148 Giugno Luglio

48 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 “B isogna reinterpretare lo Champagne, cercare di trovare l’identità dello Champagne di domani”: Jean-Baptiste Lécaillon, Chef de caves della Maison Louis Roederer da oltre trent’anni, è giunto a Milano al Portrait, il nuovo, raffinato hotel di Corso Venezia, per una degustazione d’eccezione che ha presentato l’ultima Cuvée del progetto Collection, la 244; il numero rappresenta quello degli assemblaggi svolti dalla Casa dal 1776, anno della sua fondazione. Al suo fianco, Massimo Sagna, presidente di Sagna SpA, importatore storico degli Champagne della Maison. Il progetto Collection è nato dieci anni fa per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e, soprattutto, per svincolarsi dall’immagine degli Champagne non millesimati degli anni Settanta. “Se fino a qualche decade fa le grandi annate erano meno frequenti, dall’inizio del nuovo millennio sono moltissime quelle meritevoli di essere ‘millesimabili’”, sottolinea Massimo Sagna. “Noi abbiamo visto il cambiamento climatico come un’opportunità, raccogliendo uve più mature, al termine di vendemmie più precoci -spiega Lécaillon- Prevedere le stagioni future, adattarsi al presente, sono le nostre sfide quotidiane: dovevamo spingerci ancora più lontano nella ricerca dell’eccellenza dei nostri assemblaggi concedendoci ogni libertà. I nuovi equilibri condizionano necessariamente l’evoluzione dei nostri vini; queste opportunità, in termini di tipicità e di sensazioni, allargano il campo delle possibilità“. Collection è dunque figlio di un lavoro attento in campagna, di un’agricoltura efficace in risposta agli effetti del cambiamento climatico che creano un nuovo ambiente e una diversa qualità delle uve: da vendemmie più anticipate ad acini più sani e maturi, ricchi di polpa e consistenza, ma con meno acidità. Continua lo Chef de caves: “L’uva diventa espressione del luogo: c’è un’identità più forte. L’acidità, che non gioca più il ruolo principale, lascia spazio a nuove freschezze e a una rinnovata forma di leggerezza. I Pinot Noir diventano più strutturati, ma è necessario preservarne il lato più dinamico. Pertanto l’assemblaggio della Maison ha subito un radicale cambiamento: l’impiego dei vini di Riserva (affinati in legno) è finalizzato a una resilienza stilistica del vino, l’uso di annate diverse diventa un punto di forza, una vera opportunità. La scelta delle date di raccolta diventa una lettura del millesimo; la vinificazione può diventare meno ‘invasiva’ e agevolare una produzione di vini orientati al terroir, volti di ogni nuova annata”. L’obiettivo di Collection è mostrare nuove sfumature e intensità fruttate, complesse, nonché un maggiore potenziale di maturazione del vino. Composto per la metà dall’assemblaggio da uve d’annata provenienti da vigneti di proprietà e di vigneron partner, che seguono protocolli imposti dalla Maison, Collection enfatizza il carattere di ogni millesimo. Il risultato? “Un multimillesimato buono come un vintage, realizzato creando il migliore assemblaggio possibile ogni anno, capace di esprimere i diversi terroir della Champagne e lo stile della vendemmia”. La vinificazione separata di ogni parcella, poi assemblata, rivela la singolarità del luogo: la Maison si concede la libertà di scegliere quali appezzamenti far rientrare nella Collection per una ricetta che, se da un lato resta coerente a se stessa, dall’altra riesce a catturare la singolarità del millesimo poi impreziosito dai vini di riserva di altre annate. Così si ottiene una maggiore consistenza e una capacità d’invecchiamento che supera la decade. La degustazione verticale guidata da Jean Baptiste Lécaillon e da Massimo Sagna è iniziata con l’assaggio dei vini preparatori al debutto della Collection (238, 239, 240), avvenuto con la 242: ciò ha permesso di comprendere come Roederer abbia ricercato sempre più tensione passando dalla riduzione della fermentazione malolattica a una maggiore presenza di composti fenolici, alla riduzione del dosaggio, da 9 a 7 grammi per litro. Nella 241 e nella 242 il sorso offre sensazioni materiche e profili aromatici più impattanti, Collection 244, la libertà dello stile Roederer Dopo Collection 241, 242, 243, è arrivata sul mercato la 244 basata sulla vendemmia 2019 per il 54% a cui sono aggiunti i vini della Reserve Perpetuelle (36%) e i vini di Riserva affinati in legno (10%). Il numero rappresenta quello degli assemblaggi svolti dalla Casa dal 1776, anno della sua fondazione Barbara Amati CHAMPAGNE Lo Chef de caves della Maison Jean-Baptiste Lécaillon presenta l’ultimo Collection, un progetto nato per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Uno Champagne che è un multimillesimato dalla forte identità territoriale

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