N°148 Giugno Luglio

64 Food&Beverage | giugno-luglio 2023 SPECIALE In tutte le regioni ormai si producono vini rosati. Anche perché sono numerosi i vitigni che si prestano a questo tipo di vinificazione. Pasqua Vini, ad esempio, unisce nei suoi blend uve autoctone come la corvina a vitigni internazionali come syrah e carmenère della famiglia Jco Group come Head sommelier, ritrovando un paio d’anni dopo lo chef Barrale ad Aria, dopo averlo conosciuto e lavorato con lui al Marennà, il ristorante stellato della cantina Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico (Av). “Nella nostra carta proponiamo circa 50 vini rosati, principalmente spumantizzati, provenienti da diverse parti del mondo. In Italia, poniamo l’attenzione sulla Liguria, le Marche e la Puglia; complessivamente, la maggior parte dei vini proviene dalla Provenza (Francia), da Stellenbosch e Swartland (Africa), ȴQR DG DUULYDUH DOOȇDUHD GL *LSSVODQG LQ $XVWUDOLDȋ Così racconta Jessica Rocchi, che sottolinea anche che “senza dubbio, il metodo Classico è quello maggiormente richiesto dai nostri ospiti, anche se UHFHQWHPHQWH VL ª GL΍XVD OD WHQGHQ]D D SUHIHULUH i rosati fermi con macerazioni lunghe e un corpo più concentrato e succoso”. Sono invece circa 20 PASQUA VINI Y by 11 Minutes e Freeda, rosé biologici di carattere Ricerca, innovazione e creatività. È così che Pasqua Vini arriva a proporre due rosati Tre Venezie Igp biologici di gran carattere e dalla personalità decisa e accattivante: Y by 11 Minutes Rosé e Freeda. Il primo nasce dall’unione di due vitigni autoctoni, corvina e trebbiano di Lugana, e un internazionale: il carmenère. Parte vinificato con una spremitura soffice delle uve a bacca rossa, parte sottoposto a una leggera macerazione sulle bucce a bacca bianca per 8-10 ore, il mosto viene raffreddato e trasferito in vasche di acciaio. Il 10% del blend termina la fermentazione alcolica in tonneau di rovere francesi nuovi; della restante parte il 30% matura per quattro mesi in barrique e tonneau di secondo passaggio. Y by 11 Minutes esprime complessità e freschezza, struttura e delicatezza, note fruttate e cremosità al palato, come due opposti che si attraggono, ma che convivono in armonia. La corvina, dominante, conferisce sentori tipici di frutta rossa e grande acidità; il trebbiano apporta aromi delicati di agrumi e fiori bianchi, donando eleganza e lunghezza nel retrogusto; infine, il carmenère dà al vino struttura e ne garantisce la stabilità nel tempo. La fermentazione in legno apporta aromi di vaniglia e di tostatura, consentendo al vino di ottenere quei sentori secondari e terziari tipici di un vino rosato evoluto. Freeda nasce, invece, dal blend di uve corvina, sauvignon e carmenère, provenienti dalla zona meridionale del Lago di Garda, nella tenuta di famiglia Cecilia Beretta. Le uve raccolte a mano vengono pressate insieme; dal contatto con la buccia delle uve rosse si ottiene il color salmone, tenue ed elegante, definito “buccia di cipolla”. La fermentazione alcolica avviene dopo una decantazione statica per 24 ore a freddo. Si utilizzano lieviti selezionati per indurre la fermentazione in tini di acciaio a temperatura controllata per circa 20 giorni; poi il vino rimane sui lieviti un mese prima dell’imbottigliamento. In Freeda la corvina incontra la freschezza e l’aromaticità del sauvignon e il carattere speziato e rotondo del carmenère. È un vino frutto della perfetta unione di aromi fruttati e speziati dalla forte mineralità e freschezza con un finale lungo e armonioso.

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